Non andrà in carcere Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia accusato assieme alla figlia diciassettenne e ai due cosiddetti Fratelli di Dio, Sabrina Fina e Massimo Carandente, di avere ucciso durante un rito satanico la moglie Antonella Salamone e i due figli di 16 e 5 anni Kevin e Emanuel, ma sarà rinchiuso in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Prima del 2015, anno di abolizione delle strutture, sarebbe finito in un manicomio criminale.
I periti nominati dalla Procura di Termini Imerese hanno stabilito che Barreca è incapace di intendere e di volere. Secondo la la linea difensiva, formata dall’avvocato Giancarlo Barracato, dalla criminologa Roberta Bruzzone e dallo psichiatra Alberto Caputo, il disturbo mentale di cui soffre Barreca gli avrebbe impedito di rendersi conto del reato terribile che stava compiendo. A confermarlo anche diverse perizie mediche effettuate sull’uomo e il comportamento in carcere, dove Barreca ha più volte manifestato il bisogno di effettuare esorcismi nei confronti dei suoi compagni di cella. Alla luce di ciò, l’accusato non può sostenere un processo e non può andare in carcere, ma in una struttura per malati di mente che hanno commesso reati molto gravi.
Barreca lascerà il carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, dove era rinchiuso dal giorno successivo alla confessione e raggiungerà una Rems.