La Regione Siciliana si prepara a varare un provvedimento che promette di accendere il dibattito politico e sociale: i compensi dei presidenti delle più importanti società partecipate verranno triplicati a partire dal 2025. Questa misura, inclusa nel pacchetto di emendamenti alla Legge Finanziaria – così come scrive il GdS – è stata annunciata dal governo regionale guidato da Renato Schifani durante i lavori in commissione Bilancio all’Assemblea Regionale Siciliana (Ars).
Ad oggi, le poltrone di sottogoverno delle partecipate regionali prevedono un compenso di circa 35.000 euro annui. La riforma porterà questa cifra a 120.000 euro, un aumento significativo che mira, secondo l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, a rendere più appetibili incarichi caratterizzati da grandi responsabilità, ma attualmente considerati sottopagati.
Le società interessate
Tra le principali società coinvolte figurano alcune delle realtà più strategiche per l’economia e i servizi della Regione:
- Sas (Servizi Ausiliari Sicilia): presieduta da Mauro Pantò, in quota Democrazia Cristiana.
- Irfis (Istituto Regionale per il Finanziamento alle Imprese): guidata da Iolanda Riolo, vicina al presidente Schifani.
- Sicilia Digitale: presieduta da Francesco Cascio, esponente di Forza Italia.
- Ast (Azienda Siciliana Trasporti): sotto la guida di Alessandro Virgara.
- Seus 118 (Servizio Emergenza Urgenza Sanitaria): il cui vertice è Riccardo Gabriele Castro.
- Airgest (Gestione aeroportuale di Trapani-Birgi): presieduta da Salvatore Ombra.
Le ragioni della misura
L’assessore Dagnino, nel difendere il provvedimento, ha sottolineato come questi ruoli implichino una gestione complessa e una crescente esposizione a rischi legali e di responsabilità amministrativa. “Con le retribuzioni attuali è difficile attrarre professionisti qualificati. Un adeguamento dei compensi è necessario per garantire efficienza e competitività a strutture che rivestono un ruolo chiave per la Regione”, ha dichiarato.
