La proposta della Lega di destinare fondi significativi al settore forestale siciliano apre un dibattito importante sul futuro del patrimonio ambientale dell’isola e delle comunità montane. Questi fondi, destinati al settore forestale siciliano, rappresentano un’opportunità per superare il precariato e fornire una base economica stabile per migliaia di lavoratori.
Un impegno per il territorio e le comunità montane
L’emendamento propone un investimento di lunga visione, volto a trasformare il settore forestale in un presidio stabile per il territorio siciliano. Le risorse serviranno non solo a sostenere i forestali ma anche a preservare l’equilibrio idrogeologico, essenziale per la sicurezza del territorio.
La nota
“Con uno stanziamento aggiuntivo di 55 milioni di euro annui per ciascun esercizio dal 2025 al 2029, il percorso di riforma del settore, avviato a livello regionale dall’Assessore Sammartino e proseguito dal suo successore Barbagallo, riceve una spinta sostanziale – dichiara Vincenzo Figuccia, che riprende la nota del senatore siciliano della Lega e commissario regionale del partito, Nino Germanà- . Una scelta chiara e doverosa per un’ampia platea di lavoratori. Le maggiori risorse consentiranno, infatti, di incrementare il loro reddito e quello delle loro famiglie. La misura è destinata a produrre un significativo effetto positivo sui sistemi economici locali dei comprensori montani, quelli più colpiti dallo spopolamento. Un investimento di lunga visione sul patrimonio forestale, strumento di tutela del territorio, della bellezza e della biodiversità. In quest’ottica – conclude il deputato regionale – il sostegno del governo rappresenta il completamento e il rilancio del percorso di riforma, in vista di una forestazione produttiva e non assistenziale, del superamento del precariato e del rilancio economico dei territori montani”.
Il patrimonio forestale rappresenta un polmone verde e un elemento di protezione naturale contro rischi quali frane e alluvioni. I fondi, quindi, non sarebbero pensati solo per garantire occupazione, ma anche per promuovere pratiche di biodiversità, gettando le basi, si spera, per una crescita sostenibile e per un futuro più prospero per le aree montane dell’isola.