Un nuovo capitolo dell’inchiesta ha ampliato le già inquietanti rivelazioni emerse ad aprile 2023. L’indagine che ha come protagonisti l’ex preside dell’istituto Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, e il suo vice, Daniele Agosta, entrambi arrestati con l’accusa di corruzione e peculato, si allarga ulteriormente, coinvolgendo altri undici indagati e rivelando un sistema illecito radicato nel cuore dell’istituto.
L’operazione, nota come «La Coscienza di Zen-O», è stata condotta dalla Sezione Eppo del nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo, sotto la direzione dei procuratori europei Calogero Ferrara e Amelia Luise. Il focus dell’indagine è stato l’utilizzo improprio di fondi europei destinati a pacchi alimentari per la mensa scolastica. Le accuse rivolte ai dirigenti scolastici e ad alcuni collaboratori includono non solo la appropriazione indebita di risorse alimentari, ma anche episodi di falso e truffa legati a progetti finanziati dall’Unione Europea.
Le indagini hanno rivelato un’operazione sistematica di falsificazione di registri e presenze, in cui gli insegnanti attestavano il regolare svolgimento di attività didattiche che in realtà non si erano mai concretizzate. Questo sistema ha permesso agli indagati di giustificare l’esistenza di fondi e ottenere cospicui finanziamenti comunitari, creando un circolo vizioso di corruzione.
Tra le misure adottate nell’ambito dell’inchiesta, sono stati eseguiti undici provvedimenti di sequestro preventivo su conti correnti e beni per un valore totale di circa 20 mila euro. Gli indagati sono stati informati dei loro diritti di difesa, e l’attenzione delle autorità sembra concentrarsi non solo sui dirigenti scolastici, ma anche su un numero crescente di collaboratori e insegnanti coinvolti nel sistema.