Dopo un’attesa durata undici anni, una parte di costa di Sferracavallo ritrova la vista del mare. È stato demolito quest’oggi, infatti, un edificio abbandonato, ex Zotta, che i residenti definivano come un vero e proprio ecomostro.
L’edificio venne costruito negli anni ’80, dopo la strage di Ustica, e doveva ospitare un centro di soccorso in mare in caso di incidenti aerei a Punta Raisi. Ma la struttura presentava difetti strutturali e venne subito abbandonata.
Nonostante i numerosi tentativi di riqualificare la struttura e darle una nuova funzione, l’ex Zotta è rimasta abbandonata e pericolante, fino a diventare un simbolo di degrado urbano. La svolta è arrivata grazie all’impegno del Comitato cittadino Il Mare di Sferracavallo e del suo fondatore, Simone Aiello, che negli ultimi 11 anni ha guidato una serie di iniziative per sciogliere il complesso nodo burocratico che impediva ogni intervento risolutivo. “Nel 2016 siamo riusciti a mettere d’accordo tutte le parti in causa affinché si realizzasse l’unica decisione condivisa possibile: la demolizione” – ha spiegato Aiello, sottolineando gli sforzi incessanti del Comitato per portare a compimento questo obiettivo.
Un altro attore chiave nel processo è stato Adriano Varrica, ex deputato nazionale del M5s e attualmente deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), che tre anni fa ha lavorato per assicurare il finanziamento necessario all’abbattimento dell’edificio. Inserito nel Piano triennale delle opere marittime, il progetto è finalmente diventato realtà, portando oggi le ruspe sulla scogliera.
“Il nostro auspicio è che l’area di costa possa essere utilizzata per l’ormeggio delle tradizionali imbarcazioni dei pescatori locali, come lancitedde, lance e vuzzareddi, piccole barche in legno tipiche della borgata” – ha concluso Aiello – delineando un futuro di recupero e valorizzazione delle tradizioni locali.