Scoperto a Monreale allevamento illegale di tartarughe: arrestato un 37enne

I tecnici dell'Enel hanno trovatl anche un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, utilizzato per alimentare le lampade e i sistemi di riscaldamento necessari per il mantenimento delle testuggini

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Un importante colpo contro il traffico illegale di specie protette è stato messo a segno dai Carabinieri della Stazione di Monreale, con il supporto del Nucleo Carabinieri CITES e del Nucleo Cinofili di Palermo-Villagrazia. Un uomo di 37 anni, residente a Monreale, è stato denunciato con accuse gravi che includono il furto di energia elettrica, la detenzione abusiva di munizioni, l’alterazione di arma da fuoco e la detenzione illegale di specie animali protette.

L’indagine, avviata grazie a un’intensa attività investigativa, ha portato le forze dell’ordine a perquisire l’abitazione del sospettato e il terreno circostante. Qui, i militari hanno scoperto 21 esemplari di tartarughe della specie protetta “Testudo Hermanni”, detenute senza la necessaria certificazione CITES, documento obbligatorio per il possesso legale di animali appartenenti a specie a rischio. Si stima che, qualora gli animali fossero stati venduti illegalmente, il guadagno complessivo avrebbe potuto raggiungere circa 6.000 euro.

Le tartarughe erano tenute in condizioni inadeguate all’interno di terrari improvvisati, suddivisi per età e stato di crescita, in un capanno situato nel terreno dell’uomo. Altri esemplari più adulti erano custoditi in un recinto esterno ricavato tra la vegetazione. Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto una carabina ad aria compressa modificata, oltre a 5 cartucce di diverso calibro, tutte illegalmente detenute.

Un ulteriore approfondimento condotto con l’ausilio di tecnici dell’Enel ha permesso di individuare un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, utilizzato per alimentare le lampade e i sistemi di riscaldamento necessari per il mantenimento delle tartarughe.

Le tartarughe sono state immediatamente sequestrate e affidate temporaneamente al Nucleo CITES di Palermo, in attesa di essere trasferite in una struttura specializzata per la loro cura. Anche l’arma, le munizioni e le attrezzature utilizzate per l’allevamento sono state sequestrate e verranno custodite fino al loro trasferimento presso l’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Palermo.