venerdì, 26 Dicembre 2025
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Accise sul gasolio e tasse RC Auto in aumento

Rincari su Diesel e assicurazioni, doppia stangata 2026 per gli automobilisti

Diesel e assicurazioni più care. Il 2026 si profila come un anno di nuovi rincari per milioni di automobilisti italiani, chiamati ancora una volta a fare i conti con un aumento generalizzato dei costi legati all’auto. Tra carburanti e polizze assicurative, la prossima Legge di Bilancio rischia di tradursi in una stangata.

Il primo fronte è quello del gasolio. Il riallineamento delle accise previsto dal governo comporterà un aumento della tassazione pari a 4,05 centesimi di euro al litro

sul diesel a partire da gennaio 2026. Una misura che, secondo le stime ufficiali, garantirà allo Stato maggiori entrate per 552 milioni di euro nel solo 2026. Per gli automobilisti l’impatto sarà tutt’altro che trascurabile: un pieno medio da 50 litri costerà circa 2,47 euro in più, considerando anche l’IVA.

Contestualmente è prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina, ma l’esperienza passata induce alla cautela. In precedenti interventi simili, aumenti anche modesti dell’accisa sul gasolio si sono tradotti in rialzi immediati e pieni dei prezzi alla pompa, mentre i tagli sull’accisa della benzina hanno prodotto benefici molto più limitati, spesso quasi impercettibili per i consumatori.

Al capitolo carburanti si aggiunge quello, altrettanto pesante, delle assicurazioni auto. Nel testo definitivo della Legge di Bilancio 2026 è infatti comparso un emendamento, proposto da Fratelli d’Italia, che potrebbe incidere in modo significativo sul costo complessivo delle polizze RC Auto. Nel mirino finiscono le polizze accessorie, in particolare la copertura per gli infortuni del conducente, una delle garanzie più diffuse e spesso inclusa nei pacchetti assicurativi standard.

Il cuore del provvedimento riguarda la tassazione applicata a questa garanzia. Fino ad oggi la polizza infortuni conducente beneficiava di un’aliquota agevolata del 2,5%, in linea con le polizze infortuni generiche. Dal gennaio 2026, invece, verrebbe equiparata fiscalmente alla RC Auto obbligatoria, con un balzo dell’imposta al 12,5%. Un aumento secco di oltre dieci punti percentuali, pensato per generare un gettito aggiuntivo stimato in circa 100 milioni di euro l’anno per le casse dello Stato.

In termini pratici, chi rinnoverà la propria assicurazione nel 2026 si troverà davanti a una voce “imposte” sensibilmente più alta, soprattutto se deciderà di mantenere la copertura per il conducente. Considerando che questa garanzia è presente in milioni di contratti, l’impatto sarà trasversale e difficilmente evitabile. A questo si aggiunge l’incognita delle strategie delle compagnie assicurative, che potrebbero rivedere al rialzo i listini base per compensare l’incertezza normativa e l’aumento della pressione fiscale.

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