Reddito di Povertà già esaurito: 11 mila richieste in due giorni

Un dato che evidenzia un'emergenza sociale in Sicilia

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Schifani elezioni
Renato Schifani

Il Reddito di Povertà della Regione Siciliana si è esaurito in tempo record. In appena 48 ore, sono arrivate circa 11 mila domande per accedere al contributo economico destinato alle famiglie con un reddito annuo inferiore a 5.000 euro. Con un budget complessivo di 30 milioni di euro e un’erogazione media di 3.000 euro a famiglia, la somma disponibile è già virtualmente terminata.

Nonostante questo, la corsa al sussidio non si ferma: le richieste potranno essere inviate fino al 15 aprile e verranno valutate sulla base dell’ISEE e del numero di figli, senza alcun criterio legato all’ordine di presentazione. La rapidità con cui sono arrivate le domande rappresenta un segnale allarmante sullo stato di difficoltà in cui versa una larga fetta della popolazione siciliana.

Un segnale della crisi economica nell’Isola

Il fatto che in così poco tempo siano state presentate migliaia di richieste è la dimostrazione di quanto sia diffuso il disagio economico in Sicilia. La misura, pensata per supportare chi vive in condizioni di estrema povertà, ha rivelato un quadro ancora più grave del previsto. Se si considera che il reddito massimo per accedere al contributo è di appena 5.000 euro annui, significa che almeno 11 mila famiglie in Sicilia vivono con meno di 417 euro al mese.

La Regione ha messo a disposizione un fondo di 30 milioni di euro, ma le richieste hanno già superato questa soglia. Ora, resta da capire se il governo Schifani sarà in grado di trovare nuove risorse per ampliare la platea dei beneficiari o se molte famiglie rimarranno escluse da questa misura di sostegno.

Un aiuto una tantum, ma non risolutivo

Il Reddito di Povertà prevede un’erogazione una tantum tra i 2.500 e i 5.000 euro per famiglia, senza obbligo di restituzione. Tuttavia, si tratta di un aiuto temporaneo che non risolve il problema strutturale della povertà nell’Isola.

Con il fondo già esaurito, il governo regionale dovrà decidere se trovare nuove risorse o lasciare fuori migliaia di famiglie. Una possibilità potrebbe essere quella di destinare una parte dei fondi europei disponibili per il 2021-2027 al rifinanziamento della misura. Tuttavia, questi fondi sono già oggetto di revisione per evitare il rischio di perdere risorse inutilizzate entro il 31 dicembre.