Quanta fatica, ma sboccia sempre la speranza: ora sono libero e penso come Cristo

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Quanta fatica si elabora nella crescita. Quanto è difficile rimanere in piedi in questa società della confusione. Io resto stabile, pur convertendomi al meglio di me stesso, pur cambiando e convertendo il mio modo di pensare. Pensare come gli uomini è una pazzia, io mi fermo e medito la mia fede. Cambiano i modi, le frasi, il dire, ma non i contenuti. Beato chi alla mietitura resterà grano maturo. Quanta sofferenza per divenire eucarestia. Ho cambiato tutto il mio modo di ragionare. Ora sono libero e penso come Cristo. Non mi rendono più gli schemi liturgici. Oro palpito e muovo il cuore. E’ il cuore che mi fa credere. Nel cuore Cristo semina e nel cuore cresce la mia fiducia in Lui.

Sono felice, ho raggiunto la meta che non mi aspettavo. Il grano è maturato con la mia sofferenza. Il grano è maturato nella notte, quando mi volevano strozzare in carcere. Il Signore è la mia forza, mi ha dato la grazia, per questo scrivo ciò per cui sono ancora in vita. Lui è il mio mietitore. Ha fatto in me un buon grano, macerato, tritato, tritato per le fauci dei leoni e ora farina bianca e soffice, è il pane eucaristico per tutti. Cristo non solo è il mio pastore, ma soprattutto il mio mietitore. Non so dire altro, dinanzi a tanta grazia non meritata, anzi tante volte anche sprecata. Sono certo che le mie abbondanti lacrime hanno impastato bene ogni cosa. L’eucarestia, la fa Lui, Lui il Seminatore, Lui il Mietitore, Lui Purificatore, Lui il Buon Fornaio. Lui l’Eucarestia, noi soltanto il buon terreno e basta. Questo io scrivo, per ringraziare il Signore per tanta sua grazia. Nel dolore non capivo niente, affinché la tua grazia fosse pienamente libera di agire. Nel dolore si è ciechi, per divenire luce chiara per gli altri.