venerdì, 5 Dicembre 2025
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Scoperte irregolarità diffuse tra concessionari e società di noleggio: recuperati 700 mila euro di imposte e elevate sanzioni per oltre 280 mila

Porti di Palermo, maxi operazione della Finanza: evasione e usi abusivi del demanio

La mappatura dei porti e delle darsene di Palermo, condotta dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, ha messo in luce un quadro complesso che intreccia irregolarità fiscali, violazioni amministrative e usi impropri del demanio marittimo. L’analisi ha riguardato l’assetto socio-economico dei concessionari delle aree demaniali ricadenti sotto la gestione dell’Autorità di Sistema Portuale, con particolare attenzione a chi fornisce servizi di ormeggio

nel capoluogo siciliano.

Dei trenta enti, tra commerciali e non, che complessivamente mettono a disposizione 1.500 posti barca, circa la metà è risultata non in regola con il versamento dell’Imposta Municipale Unica. L’attività ispettiva delle fiamme gialle ha consentito all’Ente palermitano preposto alla riscossione dei tributi di emettere avvisi di accertamento per un importo che raggiunge i 700 mila euro.

Parallelamente è emersa un’ulteriore criticità che riguarda il settore della locazione nautica. Sono state infatti individuate oltre 265 unità navali adibite al noleggio, riconducibili a 78 società differenti, tutte prive della polizza assicurativa obbligatoria destinata a tutelare il conducente del mezzo locato in caso di infortuni o danni, anche laddove l’incidente sia causato dallo stesso conducente. Una mancanza che espone a rischi considerevoli i locatari e che ha comportato per le società coinvolte sanzioni per circa 40 mila euro.

Le ispezioni hanno inoltre messo in evidenza un fenomeno diffuso legato all’uso improprio dei beni demaniali concessi. Nel solo territorio di Palermo sono stati censiti ottanta casi di utilizzo difforme rispetto alle finalità indicate negli atti dell’Autorità di Sistema Portuale. I posti barca destinati alla cantieristica navale, allo sport dilettantistico o ad attività ricreative sono stati invece impiegati per favorire imprese dedite al noleggio e alla locazione di unità da diporto. I concessionari che hanno consentito tali abusi, traendone un vantaggio economico attraverso i contratti di affitto dei posti barca e garantendo benefici impropri alle società di charter, sono stati sanzionati per un importo complessivo vicino ai 250 mila euro.

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