Palermo, ci pensano Bat-Gomis ed il terzo fratello Insigne – LE PAGELLE

Ci sono le firme del portiere e dell'attaccante nella vittoria sul Parma

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Palermo Insigne Parma

Efficace come una schiacciata di Myriam Sylla, il nuovo Palermo supera il turno di Coppa Italia battendo il Parma al Tardini. Un risultato che – parafrasando Celentano – mette in moto quel famoso treno dei desideri ed innesca tutta una serie di “ah, se l’anno scorso…”. Capitolo chiuso, pensiamo al presente.

PRIMO TEMPO: GOMIS CHIUDE LA PORTA, INSIGNE LA SPACCA

Il Palermo è corto come uno stipendio alla terza settimana, aggressivo come un rottweiler a digiuno da tre giorni e – cosa buona e giusta – fortunato come Gastone nei suoi giorni migliori. Subito una chance favorevole, peccato che Brunori dimentichi che a Parma è riuscito pure a trasformare l’acqua in vino in altre occasioni: ciabattata maldestra fuori. Prende il sopravvento la squadra di Pecchia che con il trio Man – Mihaila – Bonny fa vedere i sorci verdi alla retroguardia rosanero. La ditta Dionisi però si mostra specializzata in derattizzazione e – udite, udite! – grazie ad un vero portiere spedisce al mittente tutti gli assalti subiti (rigore di Man al 18° compreso). Ai rosa basta un’invenzione di Insigne degna del miglior Archimede Pitagorico per passare in vantaggio: in pieno recupero scambio su corner del napoletano con Diakitè, marameo alla trappola del fuorigioco e missile terra aria sul primo palo da posizione defilata con Chichizola che può soltanto immaginare che sia passato un pallone dalle sue parti. Si va al riposo.

SECONDO TEMPO: VINCE IL CALDO (ED IL PALERMO)

Migliori in campo della seconda frazione si rivelano il caldo e la condizione ancora da rivedere di entrambe le squadre. Uniche note da segnalare il ping pong di cambi dei due mister ed una sola vera occasionissima di marca gialloblù ben oltre il novantesimo: un colpo di testa di Circati su corner sul quale ancora Gomis dimostra – se mai ce ne fosse stato bisogno – quanto sia necessario avere un portiere affidabile. Fischio finale di Perenzoni, il Palermo passa il turno, quindi. Ci si vede al Maradona contro il Napoli a fine settembre. Testa al campionato, adesso.

LE PAGELLE

Gomis 9. Una specie di Batman con il completino giallo che sventa ogni pericolo manco la sua porta fosse Gotham City. Bat-Gomis.

Diakitè 6. Poche scorribande in avanti per Baracus, ma l’avversario imponeva attenzione. Le gambe ci sono, il fisico può solo migliorare. Lo attende un anno importante.

Nedelcearu 6. Quando puntato in velocità è un monopattino contro una Maserati. Fortunatamente ha fisico abbondante e mestiere per sopperire. Ma potrebbe non bastare.

Dal 81° Peda s.v.

Nikolaou 5,5. Un po’ arruffone, confusionario, pasticcione, disordinato. E questi sono gli aspetti positivi. Ci si attende molto di più da lui.

Lund 6. Inchiodato sulla linea a quattro rosa, si muove solo per recuperare in fase difensiva. Ci può stare.

Gomes 7. Quantità, qualità, cortesia, efficienza ed ampio parcheggio. Mai visto così negli ultimi due anni. Si carica il centrocampo sulle spalle dal primo al novantesimo, recuperi compresi. Atlante.

Blin 6. Tanto lavoro oscuro soprattutto in fase di tamponamento. Questo Palermo, però, ha bisogno di un Blin più intraprendente.

Ranocchia 6,5. Fa l’elastico tra attacco e mediana, spesso si trova a giocare vicino l’attaccante e prova sempre qualcosa di utile, che sia un tiro dalla distanza o una verticalizzazione.

Dal 74° Saric s.v.

Di Francesco 5,5. Appare a sprazzi solo quando il Palermo prova qualche timido contropiede. Nulla da tramandare ai nipotini.

Dal 66° Vasic 6. Si scatafulla diligentemente sulla fascia destra e prova a battagliare con un buon animus pugnandi.

Insigne 7. Non è Lorenzo, e si sa. Ma non può essere nemmeno il Roberto visto lo scorso anno. A parte un pallonetto alla Brunori da censurare, gioca una partita di una intensità pazzesca, sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Il gol è la ciliegiona su una torta gustosissima. Terzo fratello.

Dal 66° Di Mariano 6. Il “picciotto” entra quando c’è da fare i gregari e non si tira indietro dando una bella manona per contenere il Parma.

Brunori 5,5. Se per il Palermo è complessivamente “buona la prima”, restando nell’ambito cinematografico, c’è da chiedere a Mago Brunori: ne facciamo un’altra? Rivedibile per efficacia e per comprensione delle volontà del mister.

Dal 74° Henry s.v.

Dionisi 6,5. Puoi avere i migliori ingredienti del mondo ma, se non li sai utilizzare, ne viene fuori sempre una schifezza. L’allenatore rosanero, invece, sembra uno chef che bada sia alla forma sia alla sostanza e noi siamo curiosissimi di scoprire il suo menu. Stellato.