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domenica, 14 Luglio 2024

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Palermo, Villa Tricoli abbandonata al degrado: “Il comune intervenga”

CronacaPalermo, Villa Tricoli abbandonata al degrado: "Il comune intervenga"

Un reportage su un parco nato circa 30 anni fa che da anni è abbandonato all'incuria. Si trova tra via Leonardo da Vinci e via Pacinotti

“In condizioni pietose”. E’ questo il commento più gettonato di chi frequenta Villa Tricoli, un piccolo parco cittadino che si trova tra via Leonardo da Vinci e via Pacinotti, proprio di fronte alla chiesa di Sant’Ernesto. La villetta ha grandi potenzialità ma l’inciviltà di qualcuno e la poca attenzione del Comune la rendono pericolosa e brutta da vedere. E’ intitolata a Giuseppe Tricoli, un politico e storico siciliano, tra i fondatori del partito Alleanza Nazionale, morto nel 1995. Carriera proseguita dal figlio, Marzio, morto prematuramente nel 2003 stroncato dalle esalazioni di una caldaia nella casa di campagna a Castellana Sicula, in provincia di Palermo.

La targa di intitolazione

Già all’entrata della villetta la targa di intitolazione è poco leggibile, corrosa dal tempo e dall’ossidazione. Basta fare pochi passi, tra motorini elettrici con ragazzini sopra che ti sfrecciano davanti, per rendersi conto che si tratta di uno spazio che ha bisogno di un’importante ristrutturazione. A cominciare dai marmi della statua dedicata ai caduti sul lavoro, molti dei quali rotti e con parti taglienti. Su di essi ci trovi di tutto: bicchieri, bottiglie e cartacce lasciate dai visitatori che li usano come tavolo per i loro pic-nic e non si prendono il disturbo di gettare i rifiuti nei cestini presenti nel parco.

Marmi di Villa Tricoli

Nell’area giochi le criticità maggiori. Si tratta di un parco molto frequentato da genitori con bambini. Lo scivolo, una delle attrazioni più gettonate dai più piccoli, è quasi impraticabile visto che mancano ben due gradini di legno. I più intraprendenti riescono ad arrampicarsi e ad usarlo ugualmente, altri vengono sollevati sul terzo gradino dai genitori. Chi opta per le altalene dovrà aspettare un bel po’ prima di poterle usare, visto che ne è rimasta una sola, ripristinata con dei fermi di fortuna. Il tunnel è proprio meglio evitarlo visto che la plastica presenta all’interno delle spaccature che potrebbero ferire i bambini. Per non parlare delle scritte e dei simboli tracciati con la vernice indelebile su di esso. Meglio la ruota, ma è sporca.

Un parco costruito più di trent’anni fa, quindi concepito con altri standard di sicurezza, che oltre ad essere abbandonato al degrado presenta dei punti di notevole pericolo. Dal terreno, in diversi parti dell’area, fuoriescono dei tubi idraulici di metallo. Uno di questi perfino nell’area giochi. Servirebbero per l’impianto di irrigazione del prato che però non esiste più da tempo. E poi la fontana che non funziona ormai da anni: la vasca, dove circa vent’anni fa nuotavano i pesciolini rossi, si riempie ad ogni pioggia. Al suo interno rifiuti e fango. Qualche anno fa fu realizzata un’area sgambatura cani che è tra le poche cose di Villa Tricoli che sembrano funzionare bene. Peccato che molti padroni degli amici a 4 zampe preferiscano spesso evitare il contatto con altri cani e usano il resto del parco per far espletare loro i bisogni giornalieri.

“Villa Tricoli è in condizioni pietose – dichiara Angela Marchetti, mamma che frequenta il parco da anni con i suoi bambini -. Palermo è una delle città più grandi e più belle d’Italia, dovrebbe essere rispettata e curata e invece viviamo ancora nel degrado. In una villa che dovrebbe accogliere i bambini in sicurezza – prosegue la mamma – si corre il rischio che cadano da uno scivolo o da un’altalena, o che siano investiti da una delle tante bici motorizzate che sfrecciano al suo interno ogni giorno e a tutte le ore, come se le stradine del parco fossero piste di moto gp! E, purtroppo, mi costa dirlo, non è solo Villa Tricoli ad essere abbandonata. E’ una vergogna – conclude Angela Marchetti – non avere luoghi adeguati, puliti, sicuri che accolgano i nostri bambini. Il comune dov’è? Che fa? Perché non interviene? Dove sono i custodi che un tempo presidiavano le ville?”.

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