venerdì, 24 Gennaio 2025

Palermo, in via Libertà c’era un ponte “liberty”: quello dell’esposizione agricola

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Oltre allo spazio espositivo, c'era un grande giardino dedicato ai divertimenti, con attrazioni spettacolari per l’epoca. Tra queste spiccavano il Moulin Rouge, i giochi d’acqua e un gigantesco scivolo chiamato taboga

All’alba del XX secolo, Palermo si affermava come una città protagonista del progresso culturale ed economico. In questo contesto, l’Esposizione Agricola del 1902 rappresentò un evento straordinario, capace di fondere la tradizione siciliana con la modernità, trasformando il cuore della città in un percorso espositivo unico, ricco di arte, architettura e divertimento.

Il fulcro dell’esposizione era il maestoso padiglione d’ingresso progettato da Ernesto Basile, uno degli architetti più rappresentativi dello stile liberty. Questo gioiello architettonico sorgeva all’incrocio dell’attuale via Gioacchino Di Marzo, segnando l’inizio del percorso espositivo. L’area utilizzata per l’evento era stata concessa dalla principessa di Carini e comprendeva il fondo Carini, storicamente legato a villa Carini (oggi villa Zito), e il vicino fondo Amato.

Un percorso tra padiglioni, giardini e divertimento

Oltre il padiglione principale, i visitatori potevano accedere a un grande giardino dedicato ai divertimenti, dove si trovavano attrazioni spettacolari per l’epoca. Tra queste spiccava il Moulin Rouge, giochi d’acqua e un gigantesco scivolo chiamato taboga, che intratteneva grandi e piccoli lungo il percorso che si estendeva fino all’attuale via Giacomo Leopardi.

Esposizione di Palermo

I padiglioni espositivi, temporanei e costruiti in stile liberty, ospitavano mostre dedicate alle eccellenze agricole e artistiche della Sicilia. Alcuni di questi edifici, però, non furono smantellati dopo l’esposizione: i villini Cavarretta, ancora esistenti, potrebbero essere stati riconvertiti da padiglioni in abitazioni. Lo stesso vale per l’antico padiglione dell’Arte retrospettiva, oggi irriconoscibile ma ancora visibile lungo via Gioacchino Di Marzo. Anche i caratteristici chioschetti di piazza Alberigo Gentili, che facevano parte del percorso espositivo, sono giunti fino ai giorni nostri.

Il Ponte Liberty su via Libertà

Uno degli elementi più iconici dell’Esposizione Agricola del 1902 era il magnifico ponte pedonale in stile liberty, che attraversava via Libertà. Questo ponte non era soltanto un’opera funzionale, ma un simbolo del trionfo artistico e produttivo siciliano. Collegava idealmente il lato ovest del viale, dove sorgevano padiglioni e chioschi, con il lato est, arricchito da altre strutture temporanee.

L’Esposizione Agricola non fu solo un’esibizione delle capacità produttive dell’isola, ma anche una celebrazione della sua identità culturale. Un luogo dove passato e futuro si intrecciavano, tra tradizioni contadine e ambizioni moderne, sostenute dall’imprenditorialità dei Florio e dalla visione artistica di Basile.

Oggi, seppur trasformata, parte di quella straordinaria esperienza è ancora visibile. I villini, i chioschetti e alcuni edifici residui raccontano la storia di un evento che rese Palermo protagonista di un’epoca. Palermo Rewind, in uno dei suoi reel, ci fa riscoprire e rivivere questa storia dimenticata.

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