domenica, 24 Agosto 2025
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All’esordio di Serie B la squadra di Inzaghi piega la Reggiana con gioco, idee e carattere

Palermo, un esordio da leoni: il Barbera torna fortino

Trentunomila cuori speranzosi accompagnano undici leoni nella fossa laddove da tre anni molte presunte prede hanno beffato il predatore. Il Barbera si presenta all’esordio di questo campionato con la voglia di tornare ad essere un fortino inespugnabile per i padroni di casa. C’è davvero tutto in questa prima serata di serie B: temperatura ideale, un muro umano a corollario di uno stadio fatiscente ma al contempo affascinante e soprattutto una squadra che ha fame, voglia e idee.

Le idee di Inzaghi sono realizzate già in questa prima dai ragazzi in maglia rosa e la Reggiana, sin qui imbattuta in estate deve tornare a casa con la sua prima sconfitta e con la certezza di avere notificato quale potrebbe essere la padrona del torneo. Si, perché il Palermo ha dimostrato chiaramente che ha intenzione di provare a vincere, non di migliorare posizioni degli anni precedenti, ma di volere finalmente tornare in quel luogo dove la passione dei suoi tifosi merita di stare.

C’è una difesa attenta che ha in Bani un leader carismatico e che è supportata nelle poche fasi di non possesso da tutti i suoi compagni, devoti al sacrificio e pronti a ripartire con voglie propositive. Proprio questa volontà di riconquistare palla immediatamente con pressione asfissiante sugli avversari sarà uno dei leitmotiv della stagione. La capacità di cambiare gioco, proponendo aperture verticali nei casi in cui le fasce risultino coperte è un’altra delle liete novità di stagione.

Pierozzi, alla sua miglior partita in rosanero e Augello, che rinverdisce una tradizione di eccellenti esterni sinistri, sono un’arma da sfruttare. Gli attaccanti ringraziano e già pregustano giornate in cui tornare a casa coi panieri pieni di gol e di vittorie.

Iniziare bene è stato importante nella giornata in cui le altre candidate alla promozione (Empoli e Monza) hanno già messo la firma sul foglio delle candidature. Queste hanno qualità e organici per provarci ma non hanno quel dodicesimo uomo che vuole essere protagonista di una cavalcata inarrestabile. Quella gente che ieri ha suscitato negli osservatori esterni la sensazione descritta bene da un poeta siciliano, Jacopo da Lentini che scriveva: “All’aire claro ho visto ploggia d’are” perché dal cielo di Palermo ieri è scesa una pioggia chiara di applausi e di sorrisi mista a quella voglia di essere ancora tante volte testimoni di un sogno da realizzare.

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