Giuseppe Cangemi, sessantadue anni, è stato rintracciato e fermato dalla polizia a Carini, nei pressi di un villino che, secondo gli investigatori, rappresenterebbe uno dei motivi del contendere alla base dell’omicidio del cognato Stefano Gaglio. Il trentottenne, impiegato come magazziniere in una farmacia di via Guglielmo Oberdan, è stato freddato ieri mattina con tre o quattro colpi di pistola mentre stava per iniziare il turno di lavoro.
L’arresto a Carini
Cangemi, dipendente della Rap, ieri non si era presentato al lavoro. Dopo avere visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, gli investigatori hanno avviato le ricerche, passando prima dall’azienda municipalizzata e poi dalla sua abitazione alla Kalsa. L’uomo è stato infine rintracciato a Carini, vicino a quell’immobile che il suocero avrebbe lasciato in eredità alla compagna di Cangemi, sorella di Gaglio. Una circostanza che, insieme ad altre frizioni familiari, avrebbe innescato l’ira dell’indagato fino a trasformarla in un gesto estremo.
Cangemi inchiodato dalle immagini della videosorveglianza
Secondo la ricostruzione della squadra mobile, l’assassino avrebbe atteso il cognato davanti alla farmacia. Le telecamere hanno immortalato il momento in cui i due si incrociano con lo sguardo: pochi istanti dopo, la pistola spara e Gaglio crolla a terra. Le immagini mostrano un uomo robusto, con capelli bianchi brizzolati, indosso una maglietta rossa, jeans e giacca blu. Il volto è chiaramente riconoscibile, dettaglio che non lascia spazio a dubbi sull’identità dell’autore del delitto.

Accompagnato negli uffici della squadra mobile, Cangemi è stato interrogato fino alle 23 in presenza del suo avvocato. Non avrebbe negato le sue responsabilità, pur farfugliando frasi confuse, come se non fosse in grado di ricostruire lucidamente l’accaduto.
Arrestato per mafia, poi rilasciato
L’uomo non ha precedenti penali, anche se il suo nome in passato era finito in un’inchiesta antimafia. Era stato arrestato, ma le accuse nei suoi confronti erano successivamente cadute. Adesso è accusato di omicidio volontario ed è stato trasferito in carcere dopo la convalida del fermo.