Palermo, “ti ascolto, ti fotografo”: autoritratto come esperienza interiore

La fotografa Ilaria Facci si racconta all’iniziativa organizzata dall’associazione ARVIS

314

“L’autoritratto come esperienza interiore”. è questo il titolo dell’iniziativa organizzata sabato 27 gennaio, da ARVIS (Associazione per le Arti Visive in Sicilia), che ha avuto come ospite la fotografa romana Ilaria Facci. 

Durante l’incontro, moderato da Lorella Aiosa (socia ARVIS), Ilaria ha ripercorso il suo iter professionale, condividendo con il numeroso pubblico presente in sala e collegandolo alle singole tappe della sua vita, talvolta non facili, ma affrontate con determinazione e con creatività attraverso un potente medium come quello della fotografia.  

La sua arte è caratterizzata da una sorprendente creatività e dall’uso di materiali sostenibili che, nei loro cromatismi, nelle loro linee e forme, cercano di suscitare a chi le osserva delle emozioni correlate al rapporto con il proprio sé in modo analitico e profondo attraverso l’autoritratto.

Una fotografa viaggiatrice che dopo aver visitato nel tempo diverse città europee (Milano, Roma, Madrid, Barcellona) ed extraeuropee (Yerevan, Buenos Aires), si è profondamente innamorata di Palermo, concentrandosi sul suo progetto dal titolo “Ti ascolto e ti fotografo” facendo scatti ai palermitani e alle palermitane in varie aree della città. “Cosa mi ha attratto di Palermo? La sensazione di sentirmi a casa e, soprattutto, le persone. Sono loro la vera opera d’arte che mi ha portato alla scelta di rimanere in questa città” racconta Ilaria. 

“Progetti per il futuro? Continuare il progetto “ti ascolto e ti fotografo” in giro per la Sicilia, farlo diventare un libro che racconti la parte della mia esperienza, la mia visione, il mio percorso, gli incontri e i racconti di questo viaggio che ha una doppia valenza: interiore ed esteriore attraverso le terre e le storie delle persone”.

Soddisfatto il presidente dell’Associazione ARVIS, Gianni Nastasi: “Quello di oggi è l’inizio di un ciclo di incontri nei quali creeremo ponti tra il mondo della fotografia e gli altri saperi. Il prossimo appuntamento sarà a febbraio, con un evento sull’uso terapeutico della fotografia nella psicanalisi sull’orma di Judy Weiser”.