Palermo, AAA cercasi società rosanero: Mirri, Gardini, Galassi, l’algoritmo, l’Ai…

Troppo facile dare la croce addosso a Corini ed ai calciatori

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Dirigenti del Palermo

Puntuale come una cartella esattoriale, ecco che arriva il “confessionale rosanero”: una rubrica settimanale nel corso della quale un calciatore estratto a sorte ha la possibilità di sciorinare un campionario di frasi fatte a dir poco stucchevole. “Siamo dispiaciuti”, “il gruppo è unito”, “Palermo è una grande piazza”… bla bla bla bla. Stavolta è toccato a Federico Di Francesco fare la parte della cassa di risonanza di una società muta, sorda e cieca e, ovviamente, non si è discostato dal copione già scritto e recitato magistralmente precedentemente dai suoi compagni.


Niente da fare. Neanche l’umiliante sconfitta patita al Barbera contro il Venezia ha fatto sì che qualcuno degli alti vertici societari del Palermo si facesse vivo. Desaparecidos, scomparsi, volatilizzati, assiepati nei loro boards… Tra l’acquisto di un club e l’altro, non si hanno più notizie dei vari Mirri, Gardini o Galassi. Ci si acconterebbe anche di un Rinaudo, di un massaggiatore, forse anche di un magazziniere. A patto che si tratti – magari – di una reale intervista e non di un soliloquio senza contraddittorio.


La verità è che metterci la faccia è davvero complicato. Molto, ma molto più semplice gettare in pasto a tutta la tifoseria Eugenio Corini. Il tecnico bresciano ha sicuramente enormi colpe, sia dal punto di vista tecnico-tattico sia dal punto strettamente connesso al modo di comunicare, ma è di tutta evidenza come sia stato lasciato da solo. Premiandolo non toccando la sua panchina fino al fatidico 30 di giugno. Chiaro che dargli addosso sia diventato lo sport più praticato dai tifosi rosanero.

Un esercizio facile, perchè il Corini allenatore – checchè se ne dica – ha un pedigree modesto, e quel famoso algoritmo sbilenco del mese di agosto 2022 che ha puntato le sue fiches su un’operazione romantico/nostalgica, più che investirlo l’ha travolto. Ancora più semplice puntare il dito contro calciatori con contratti ben remunerati e che hanno alle spalle diverse decine (alcuni anche centinaia) di partite in serie B e serie A, promozioni a iosa e compagnia cantando.
Bravi, veramente bravi cari vertici del Palermo F.C. State compiendo il delitto perfetto avendo già fatto individuare alla piazza un colpevole. Degni eredi di Agatha Christie o Alfred Hitchcock (non per niente due britannici), siete pronti per un giallo. Che cromaticamente, però, stona col rosanero.