domenica, 26 Ottobre 2025
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Seduta disertata dalle minoranze durante la relazione annuale del sindaco: “Non ascolta le nostre richieste sulla sicurezza”. Il primo cittadino replica: “Bugia franca, lavoriamo per Palermo”

Palermo, scontro in Consiglio, Lagalla all’attacco: “L’opposizione fugge dal dialogo”

Aula semi deserta per la relazione annuale del sindaco Roberto Lagalla, che ha scelto di trasformare la propria esposizione in un affondo politico contro le opposizioni. I consiglieri di minoranza, infatti, hanno disertato la seduta del Consiglio comunale, convocata per tracciare un bilancio di metà mandato, denunciando “mancanza di confronto” e “assenza di ascolto” da parte del primo cittadino sui temi della sicurezza e della gestione della città dopo l’omicidio di Paolo Taormina.

Rivolgo la mia gratitudine ai consiglieri di maggioranza che oggi sono presenti e anche a quelli di opposizione, ai quali rivolgo un saluto da remoto – ha detto Lagalla in apertura –. Hanno scelto di disertare questa occasione di confronto opponendo rilievi che non attengono solo al Comune ma anche a competenze regionali e nazionali”.

Il sindaco ha poi risposto con toni fermi alle accuse di aver sottovalutato i problemi di sicurezza in città: “È una bugia franca dire che chi vi parla abbia mai potuto sottostimare rischi o criticità. Ci siamo adoperati per rafforzare la polizia municipale e stiamo installando 225 nuove telecamere di sorveglianza. Nessuno sottostima nulla: lavoriamo nel segno della concretezza e della sostenibilità delle azioni”.

Nel mirino di Lagalla la scelta dell’opposizione di non partecipare alla seduta: “Mi sembra molto strano che, proprio quando si deve discutere dell’attività amministrativa, ci si sottragga al confronto. Dalle opposizioni non arrivano mai proposte, solo discredito. È un comportamento che non fa bene alla città”.

Il primo cittadino ha poi rinnovato la solidarietà all’assessore Fabrizio Ferrandelli, vittima di un atto intimidatorio: “Tradisce il persistere in questa città di una mentalità mafiosa che dobbiamo combattere con i fatti, non con le parole”.

La replica delle opposizioni non si è fatta attendere. In una conferenza stampa convocata poche ore prima della seduta, i gruppi di minoranza hanno spiegato la loro assenza con la mancata disponibilità del sindaco al dialogo.

Le nostre richieste sulla sicurezza sono rimaste inascoltate – hanno dichiarato –. Non servono le zone rosse, ma un rafforzamento degli organici e interventi ordinari di prevenzione. È inaccettabile che il primo cittadino non abbia sentito il bisogno di confrontarsi con il Consiglio dopo l’omicidio in Champagneria”.

Mariangela Di Gangi ha aggiunto: “Per noi la sicurezza è una priorità, non un tema accessorio. Chiediamo da tre anni interventi di prevenzione, ma le nostre proposte restano lettera morta”.

Sul fronte opposto, Fratelli d’Italia ha difeso l’operato dell’amministrazione, rivendicando i risultati raggiunti. “Si è lavorato con impegno su più fronti: verde pubblico, politiche giovanili, cultura e riqualificazione urbana. Dispiace che le opposizioni abbiano scelto la via delle polemiche sterili”, hanno dichiarato i consiglieri del gruppo.

Abbiamo ereditato una città allo sbando – aggiungono –: senza bilanci, con strade dissestate e cimiteri in crisi. In questa ultima parte del mandato vogliamo lavorare insieme all’opposizione per completare le opere che i cittadini aspettano da anni”.

Chiudendo la relazione, Lagalla ha rivendicato i risultati della sua amministrazione: “Sono convinto che questa maggioranza saprà ripresentarsi agli elettori con la forza delle cose fatte. Mi fa ridere chi si lamenta di ciò che non è ancora stato realizzato: su mille problemi lasciati, se ne risolvono cento o duecento, è inevitabile che ne restino altri. Ma i palermitani sanno distinguere chi lavora da chi fa solo rumore”.

Il confronto politico, però, resta lontano. L’aula vuota e le accuse reciproche mostrano ancora una volta una città divisa, in cui il dialogo tra Palazzo delle Aquile e le opposizioni sembra sempre più difficile da ricucire.

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