Palermo, sconfitta amara a Brescia: una squadra con limiti evidenti

La sconfitta al minuto 89 svela i problemi strutturali della rosa. È tempo di interventi decisi sul mercato e di una revisione tattica

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Alessio Dionisi, allenatore del Palermo
Alessio Dionisi, allenatore del Palermo

Anche questa volta, la tradizione sfavorevole a Brescia è stata confermata. In uno stadio dove il Palermo ha vinto solo 6 volte nella sua storia, l’ultima nel 2004, i rosanero affondano, subendo un gol al minuto 89. Nessuna beffa, sia chiaro, ma il giusto epilogo di una partita giocata male, soprattutto nella ripresa. Sconfitta dunque meritata, che speriamo si riveli salutare.

La gara di ieri ha messo in luce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, i problemi di questa squadra. Anche le illusorie vittorie del precampionato, a dirla tutta, avevano evidenziato alcune carenze, ma i risultati mascheravano ai più il fatto che questa rosa è ancora incompleta. Anche ieri sono mancate coperture sulle fasce e incisività in attacco. Forse è il momento di smettere di considerare intoccabili alcuni elementi della squadra. Ci riferiamo in particolare a Lund e Brunori. Il primo è un discreto esterno alto quando trova sponde sulla sua fascia, ma un mediocre difensore, e in Serie B non ci si può permettere di regalare metri sulla corsia esterna. Il secondo è stato la punta che in passato ha inventato gol impossibili, ma che nel 4-3-3 appare come un pesce fuor d’acqua. Su questi due ruoli, terzino e centravanti, è necessario intervenire sul mercato immediatamente.

C’è poi un’altra considerazione che ci preme fare. Dionisi è sicuramente un tecnico preparato e capace, ma ieri ci è sembrato poco attento all’evoluzione della gara. Non ci sono piaciuti un paio di cambi e, soprattutto, non ci ha convinto il modulo adottato, mai cambiato durante la partita. L’integralismo tattico è stato per tutta la scorsa stagione uno dei motivi di maggiore critica al suo predecessore. Il tecnico toscano farà bene a rivedere alcune idee, a nostro avviso poco efficaci, con la rosa attuale. Il tempo per rimediare c’è, ma per dirla alla Gardini esso deve essere una risorsa. Va impiegato per correre ai ripari sin da subito, senza indugi e senza farsi condizionare da legami affettivi verso alcuni giocatori, se si vuole allestire una squadra in grado di puntare alla promozione diretta.