Palermo: primo tempo nero, secondo tempo rosa – LE PAGELLE

Salva tutto Pigliacelli, Ranocchia è già principe ma può diventare re

252
palermo-brescia

Diavolaccio di un Corini, le sa proprio tutte. Prima il suo Palermo illude la Feralpisalò con un primo tempo horror e poi sfodera un cinismo da serial killer nella seconda frazione. Arrivano i tre punti per i rosanero, tre punti che mancavano in trasferta dai tempi del paleozoico. Monumentale Pigliacelli, decisivo Ranocchia, inesauribile Segre.

PALERMO, CHE PAURA!

Nel primo è il loperamide il protagonista del match. Tante, infatti, le occasioni in favore dei padroni di casa che non segnano solo per questione di centimetri e che provocano seri problemi gastrointestinali ai tifosi rosanero. Palermo non pervenuto.

CI PENSANO IL “PRINCIPE” E “ENTRAESSEGNA”

Molto più rosa la seconda frazione, anche se – ancora sullo zero a zero – i lombardi possono recriminare per una traversa colpita da Insigne, autore di un pregevole colpo di testa ma nella porta sbagliata. Ranocchia, baciato dal rosanero, è già principe, e dopo aver sbloccato la partita con il secondo gol di controbalzo di fila, si candida a Re. Soleri, manco a dirlo, entra e segna. Non poteva mancare il finale thrilling, col gol della Feralpi con Dubickas e gli occhi che perdono diottrie su diottrie inseguendo i secondi che scorrono sul cronometro. Rien ne va plus, fischio di Fourneau: il Palermo annusa l’aria dell’alta classifica.

LE PAGELLE

Pigliacelli 7. Se il Palermo resta in partita è perché le sue manone sante respingono il possibile e l’impossibile nel corso della prima frazione.  Proprio nel primo tempo tocca anche tanti palloni di piede, indice della deficitaria manovra rosanero.

Diakitè 6. Per un tempo intero contro Felici sembra una Panda del ’86 contro una RedBull da F1. Fortunatamente l’ex rosanero lascia il campo e allora Baracus ne approfitta per scorribandare in avanti. Resta comunque una gara rivedibile.

Nedelcearu 5,5. Ogni pallone che vaga in area è un’incognita ed il rumeno ogni tanto ha vuoti di memoria significativi.

Ceccaroni 5,5. Come il collega di reparto, va in difficoltà quando la Feralpi affonda.

Lund 6. Ci mette gamba e corsa. Di lucidità se ne riparlerà un’altra volta.

Dal 85° Aurelio s.v.

Segre 6,5. Corre, sgomita, va vicino al gol: è la vera anima di questo Palermo.

Stulac 5,5. Per larghi tratti del match è invisibile. Difficilmente si prende la responsabilità di “creare” la giocata. 

Ranocchia 6,5. Per amore della verità, fino al gol era in media con la squadra. La rete – un’altra perla di controbalzo – svolta la partita e forse la stagione. Più che un acquisto nel mercato di riparazione è già una stella inamovibile del firmamento rosanero.

Dal 69° Coulibaly 6. Entra per fare le legna. Venti minuti senza infamia e senza lode.

Di Mariano 6. Tanto movimento e qualche buono spunto per le avanzate rosa. Potrebbe e dovrebbe fare di più.

Dal 60° Insigne 5. Il fratello di Insigne va vicino al gol con un colpo di testa alla Bierhoff che colpisce la traversa. Peccato si trattasse della porta difesa da Pigliacelli. Sarebbe stata la ciliegina su una torta da mandato di cattura e 41bis per il pasticciere.

Di Francesco 6. Tanto movimento, soprattutto nel secondo tempo. Da segnalare solo per il cross del raddoppio rosanero.

Dal 85° Henderson s.v.

Brunori 6. Poco servito, pochi palloni giocabili, quei pochi che arrivano non sempre giocati con lucidità. Vai a vedere, però, ed è da una sua percussione che arriva il primo gol rosanero.

Dal 69° Soleri 7. Mette in ghiaccio la partita alla prima occasione. “Entraessegna”, what else?

Corini 6. Undici iniziale credibile, cambi rivedibili ma fortunati. Solo lui può e deve comprendere perché il Palermo solo per una combinazione astrale favorevole non abbia chiuso sotto la prima frazione rinunciando a giocare. Com’è, come non è, il secondo posto è a soli tre punti. Prossima partita contro il Como: adesso percorso e consolidamento diventano obbligatori.