Palermo, non “paga” il posteggiatore abusivo: tergicristallo rotto

Lo sfogo su facebook di un giovane musicista palermitano ha suscitato parecchie reazioni, mettendo in luce un fenomeno dilagante e spesso indisponente che meriterebbe più attenzione

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Riportiamo lo sfogo di un giovane musicista palermitano, che sul suo profilo facebook ha denunciato uno sfregio subito martedì scorso a Palermo, nei pressi di via Venezia.

“Nonostante avessi già trovato un parcheggio per conto mio – scrive – un uomo corre per venire a riscuotere, salutandomi con un Buonasera al quale ho educatamente risposto, senza però lasciare niente pu’ cafè. Io, il poco denaro che ho, me lo sudo tutto. Tornando – continua – trovo l’automobile come in foto: braccio del tergicristalli barbaramente spezzato (lato guida, peraltro in giornata di pioggia). Chiamo il 113, ma la signora del centralino quasi mi chiude il telefono in faccia (non possiamo fare niente, vada a fare denuncia)”.

Probabile, dunque, ma non c’è la certezza di ció, che il giovane musicista abbia subito una ritorsione per essersi rifiutato di pagare il parcheggiatore abusivo.

“Dato che il fenomeno non viene contrastato dalle Forze dell’Ordine e dilaga – prosegue – il cittadino preferisce comprarsi la tranquillità alla modifica cifra di 1 euro – e comprensibilmente, pur di non dovere buttare 30 euro in tergicristalli”.

Infine un messaggio diretto al posteggiatore abusivo, probabile autore dell’atto vandalico: “Caro amico che mi hai vandalizzato l’auto, il tuo rinforzo negativo non ha funzionato. Continuerò a non piegarmi né a voi di via Venezia, né ai vostri amici nei pressi del Conservatorio che continuano incontrastati a intimidire e a fare cassa, né a nessun altro. E chi continuerà a lasciarvi soldi, non farà altro che alimentare un circolo vizioso di illegalità, minacce e in ultima analisi – mi dispiace dirlo – sarà complice della vostra estorsione. Il punto non è il tergicristallo rotto: il punto è che non è possibile che un cittadino debba avere paura e pagare il pizzo per parcheggiare la macchina nella propria città. Il punto è – conclude il giovane – che oggi è un tergicristallo rotto, domani chissà. La spirale della violenza va contrastata tanto nel piccolo, quanto nel grande.
Che cos’è il mare se non un insieme di infinite, piccolissime goccioline d’acqua? Bisogna partire dalle gocce d’acqua, non dall’oceano.
Come diceva Confucio, chi vuole smuovere le montagne, cominci a spostare delle pietre”.