Palermo piange la scomparsa dello chef Giacomo Armetta, anima e cuore dell’osteria Armetta nei pressi di via Bara all’Olivella. Anche se lui amava definirsi un “cuciniere” e non un cuoco, rifiutando con ironia un’etichetta. “Siamo sommersi dai tasci, specie nelle cucine”, ripeteva spesso, criticando chi stravolgeva i sapori autentici della cucina siciliana.
Armetta, 53 anni, era una figura istrionica, fuori dagli schemi. Chi lo ha conosciuto racconta di una personalità acuta e brillante, capace di animare le serate con aneddoti, battute e riflessioni taglienti sulla ristorazione contemporanea. Il suo locale non era solo un’osteria, ma un punto di riferimento per chi cercava il gusto autentico della tradizione, servito con un tocco personale e mai banale.
Il cordoglio degli amici
La notizia della sua scomparsa ha lasciato sgomenti amici e clienti. I social si sono riempiti di messaggi di cordoglio, ricordi affettuosi e aneddoti su di lui. “Caro Giacomino, stamattina l’apertura di Facebook non è stata certamente una botta di vita, quella che conducevi tu a 360°”, scrive un amico, ricordando le loro conversazioni al Pop Korner, locale che Armetta amava frequentare e dove spesso si esibiva con pezzi d’autore.
L’amica Rosaria, addolorata per la perdita, lo descrive come una persona che viveva, come tanti, di alti e bassi: “Non ci posso credere, mi dispiace tanto non averti rivisto. Pregherò per te che hai lottato tanto per affermarti, per avere il posto che meritavi nel mondo, che giocavi a fare il bel tenebroso, che condividevi attimi di esaltazione, ma anche di sconforto. Hai vissuto con coraggio – conclude – e, per quello che ho avuto modo di osservare, avevi un pensiero indipendente e fiero. Che la terra ti sia lieve, Amico”.