Palermo, la dieta del venerdì: galletti allo spiedo! – LE PAGELLE

Tanti i voti alti per i calciatori rosanero

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Gustoso antipasto di B del venerdì, cenone completo a base di galletti per il Palermo. La partita è il paradosso di un assolo suonato da un’orchestra. La squadra di Corini gira a meraviglia, le occasioni – come avrebbe detto il compianto Aldo Biscardi – fioccano come nespole e, nel Bari, il portiere Brenno (che subisce tre gol) è il migliore in campo. Abbiamo detto tutto. No, veramente no.

Palermo. che festa contro il Bari

Non abbiamo detto, per esempio, come Ranocchia disegni calcio come Van Gogh e come il picciotto Di Mariano si renda protagonista dello scatto decisivo del Palermo. Di come Di Francesco possa essere pericoloso se sguinzagliato dalle parti dei portieri avversari e di come capitàn Brunori, per una sera, da bomber principe si sia trasformato nel migliore dei difensori salvando due gol sulla linea. Abbiamo detto tutto. No, veramente no.

Non abbiamo detto che finalmente Pigliacelli ha dismesso gli abiti del centroportiere metodista limitandosi al compitino e – udite, udite! – non subendo neanche un gol. Così come non abbiamo detto che questa squadra, oggi più di ieri, ha una rosa da fare impallidire chi sta davanti. Sì, questo lo avevamo detto.

LE PAGELLE

Pigliacelli 6. In novanta minuti finisce due sudoku e sei livelli a CandyCrush. Non solo non subisce gol, ma – da quando è a Palermo – gioca coi piedi pochissimi palloni. Portiere.

Diakitè 6,5. Esuberanza fisica stratosferica, corsa da maratoneta, tecnica da sgrezzare ed una somiglianza impressionante con Baracus dell’A-Team.

Dal 81° Graves s.v.

Nedelcearu 6. Tutto sommato vive una serata di tranquillità inconsueta. Peccato che esistano anche i palloni aerei e che il suo connazionale Puscas lo sappia.

Ceccaroni 7. Coordina le operazioni di difesa in infradito e quando può (spesso) si affaccia nella metà campo avversaria alla ricerca di gloria. E la trova! La zuccata del due a zero mette la partita in ghiaccio.

Lund 6,5. Nel primo tempo si muove come un pendolo sulla sinistra, il famoso Pendo-Lund. Nel secondo è meno mobile e tiene più la posizione di difesa.

Ranocchia 7,5. Prima partita al Barbera e subito un bacio che lo trasforma nel “PPR”, il Piccolo Principe Rosanero. Un po’ Zauli, ma più magro, un po’ Pastore, ma con accento umbro, sigla un gol da antologia e incanta con movimenti col pallone incollato al piede. Non fa niente che giochi di destro, sinistro, di testa, schiena, petto, orecchie: mai giocate banali, mai giocate inutili.

Dal 76° Coulibaly s.v.

Gomes 7. È l’ago della bilancia di questa squadra. Gira lui, gira tutto. Nel primo tempo tambureggia anche in avanti cercando il gol. Cala alla lunga, ma dopo aver toccato un numero di palloni a cinque cifre.

Segre 7. Laureato in gol con specialistica in colpi di testa, il Dottore – pallone dopo pallone – si avvicina alla doppia cifra. Onestamente non era la serata in cui si era preso i riflettori, ma il contributo in termini di polmoni e sportellate non era comunque mancato.

Insigne 5,5. Eh…, sì, beh… praticamente… quindi… cioè… Insomma, non ci siamo. La bocciatura non è fragorosa solo per non abbassare la media della squadra, ma il fratello di Insigne saprà benissimo più di noi che il suo contributo non è stato in linea con quello dei suoi compagni. Rischia di rovinare la partita con una sciagurata scivolata in area su Menez sulla quale l’arbitro Tremolada era con gli amici del VAR a fare un aperitivo al bar dello stadio.

Dal 66° Di Mariano 7,5. Spacca il match con due assist deliziosi come le due punte del cannolo. Di destro da destra su punizione, di sinistro da sinistra dopo una discesa. Picciotto, così sei top!

Di Francesco 6. Gioca vicino alla punta e per almeno quattro volte gli arrivano palloni deliziosi da spingere in porta. Uno, con il quale prende il palo con un colpo di testa, è addirittura clamoroso. Peccato che sotto porta non abbia la stessa energia nervosa che mette negli scontri a metà campo.

Dal 76° Vasic s.v.

Brunori 7. Pochi palloni puliti giocati davanti, ma tante le giocate di sponda, ad aprire spazi, ad assistere i compagni. Ah, salva sulla linea di porta due gol fatti (uno per tempo).

Dal 81° Soleri s.v.

Corini 7. Finalmente una squadra equilibrata in difesa ed a propulsione anteriore. Mosse semplici ma essenziali: Ranocchia spesso sottopunta, per esempio (come a Catanzaro) e Di Francesco più vicino a Brunori (non più posteggiatore di Viale del Fante o fantino dell’ippodromo). Serata da ricordare.