sabato, 31 Maggio 2025

Negli ultimi mesi si susseguono nel quartiere furti con spaccata

Palermo, il grido dei commercianti del Cep: “Viviamo nell’incubo, nessuno li ferma”

Il quartiere Cep negli ultimi mesi si risveglia quasi ogni mattina con nuove ferite. Colpi su colpi, furti in serie, saracinesche sfondate, scaffali devastati, allarmi diventati ormai inutili. A parlare adesso sono i commercianti, stanchi, esasperati, preoccupati. Voci che raccontano un territorio lasciato solo, dove ogni notte può trasformarsi in un incubo.

Videocamere e sistemi di allarme sono diventati inutili – denuncia con amarezza Loredana Serio, titolare di una tabaccheria in via Pietro Scaglione, già colpita l’11 aprile dall’ennesima spaccata. – È stata una devastazione totale. Gli episodi si susseguono a cadenza giornaliera, sembrano scene da film. Agiscono indisturbati in un quadro di desolazione più totale”. Il suo racconto è drammatico: “Quando abbasso io la saracinesca, sono tra le ultime a farlo, c’è il fuggi fuggi. Ultimamente abbiamo visto qualche posto di blocco, ma intorno alle 20. Questi, invece, colpiscono tra le 4 e le 5 del mattino. Chiediamo più attenzione”.

Non è la sola. Anche Marco Lo Cacciato, uno degli ultimi a subire danni, ha provato ad adottare soluzioni artigianali per difendere la sua attività. “Abbiamo spostato le fioriere davanti ai nostri negozi. Cerchiamo di creare una barriera che possa proteggere in qualche modo le nostre attività, ma è necessario che vi siano più controlli e presidi sul territorio”. Poi parla dei danni subiti: “A me hanno devastato il negozio, ho subito un danno inimmaginabile”.

Il clima nel quartiere ormai è teso tra i residenti e i commercianti. Le notti sono diventate terreno di caccia per gruppi di ladri che agiscono con metodo e velocità, ma che spesso portano via pochi spiccioli. Ma a prescindere dal bottino, i danni alle vetrine, alle saracinesche, agli arredi, sono sempre ingenti.

“Ormai quasi quotidianamente veniamo svegliati la mattina presto dalle telefonate dei commercianti vicini che ci avvisano di quello che è successo – racconta Katia Caravello, titolare di una parruccheria. – È insostenibile questa situazione. Chiediamo che ci siano maggiori controlli, siamo stanchi. Pizzo? Non abbiamo ricevuto richieste, ma sicuramente non abbasseremmo la testa. Né ora e né mai”.

L’intervista video ai commercianti

https://youtu.be/nUH74dECtME?si=XNF2Ev1QWjios4ko

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