Palermo – Manchester City è una di quelle serate che resteranno nella memoria collettiva del tifo rosanero. Presentazione all’americana della squadra con i giocatori chiamati ad uno ad uno al centro del campo dalle voci di Giuseppe D’Agostino e Davide “El Kun” Dispa (che quest’anno sarà lo speaker ufficiale del Palermo). Ovazione per Brunori e Pohjanpalo, ma – su tutti – Pippo Inzaghi ha sicuramente vinto la gara dell’applausometro.
Il Palermo è sceso in campo con Gomis in porta, Diakitè, Bani e Ceccaroni linea difensiva; Gyasi e Augello, rispettivamente a destra e a sinistra, Gomes, Segre e Ranocchia sulla mediana a supporto della coppia d’attacco Brunori – Pohjanpalo. Questi, invece, gli undici che Guardiola ha schierato dal 1° minuto: Trafford, Lewis, Stones, Khusanov, Ait-Nouri; O’Reilly, Gonzalez, Cherki; Marmoush, Haaland (C), Bobb. Ore 21.13, ha inizio la partita.
Si attendono i “marziani” ma la prima occasione è del Palermo al 3° con Ceccaroni che, di testa su corner di Augello, manda di poco a lato. Gli inglesi non buttano via un pallone neanche sotto tortura, secondo gli ordini impartiti dal Comandante Pep. I rosa, dal Vangelo secondo Pippo, esercitano, invece, un pressing furioso sui portatori di di palla del City e per oltre venti minuti questo diventa il leit motiv di una gara tutto sommato equilibrata. Equilibrio spezzato al 25° da – neanche a dirlo – Haaland, lesto ad insaccare alle spalle di Gomis.
Cooling break e si riprende con i rosa che provano ad impensierire Trafford con un colpo di testa di Pohjanpalo. Al 34° è Ait-Nouri a finalizzare alto sulla traversa un’azione manovrata dei Citizens. Al 43° un salvataggio quasi sulla riga di Diakitè su tiro a colpo sicuro di Cherki nega il raddoppio agli inglesi. Fischio del sig.Abisso, finisce il primo tempo.
Ma anche l’intervallo non è esente da emozioni. Al centro del campo, arriva lui: El Flaco Pastore. Lui che con la maglia rosanero ha incantato per due anni. L’autore di una storica tripletta in un derby contro il Catania. Lui che c’era quella notte di Roma a cercare di portare il Palermo nell’Olimpo dei campioni. Alla fine è solo la promo della maglia away, machissenefrega… se in campo c’è Javier, “El Maleducado del futbol” (come lo definì tale Diego Armando Maradona), in una serata di feste, lustrini, ricchi premi e cotillon, va bene anche questo.
C’è Peda per Bani ad inizio ripresa nel Palermo; tante, invece le facce nuove nel Manchester City con Stones, Khusanov, Bobb, Marmoush, O’Reilly, Gonzalez, Lewis che lasciano spazio a Reijnders, Doku, Bernando Silva, Akè, Savinho, Gundogan, Nunes. La prima occasione del secondo tempo coincide con il raddoppio degli inglesi al 59°: è Rejinders ad insaccare alla destra di Gomis. Subito dopo, cambi come piovessero, al Barbera. Per il Palermo entrano Pierozzi, Palumbo, Blin, Vasic, Le Douaron e Corona (per Augello, Segre, Ranocchia, Gomes, Pohjanpalo e Brunori); per il City finisce la partita di Haaland ed inizia quaella di Mukasa. Doppio occasione Palermo, al 61° con Le Douaron (vicinissimo alla segnatura) e poi con Palumbo sempre su invito del neoentrato esterno con maglia 27.
Il City fa tris di nuovo con Reijnders al 83° dopo che lo stesso ex Milan e Savinho avevano fallito due ghiotte occasioni (ma stavolta Gomis non si lascia superare). Nel frattempo, al minuto gloria anche per il giovane Arena che sostituisce Ceccaroni. Gli inglesi adesso puntano al poker, ma, prima Doku spedisce fuori e poi ancora Reijnders – dopo aver dribblato anche se stesso – si fa respingere il tiro sulla linea. Finisce così, Palermo zero, Manchester City, tre.
Doveva essere una festa ed una festa è stata. Non era il risultato la parte pregnante di questa serata. Inzaghi ha avuto modo di studiare i suoi anche al cospetto di una squadra fuori dall’ordinario. I tifosi rosanero hanno vissuto una serata di gala. E anche chi tifoso del Palermo non è ha potuto divertirsi a guardare dei calciatori ammirabili solo in tv. Testa alla Cremonese, adesso. Parte la stagione 2025/2026 del Palermo: una stagione che deve culminare con l’unico risultato che attende la piazza, la promozione in Serie A.