Partiamo dalla premessa che non è stato compiuto nessun reato, ma ció che si legge sul profilo facebook di Paolo Sole, presidente della Cooperativa Sociale “Help” di Palermo, lascia davvero basiti.
“Non molti anni fa – scrive Paolo Sole – vidi alcuni ragazzini tuffarsi, con tanto di maschera e pinne, nella fontana del Garraffello alla Vucciria, nel centro di Palermo. Come molti benpensanti attorno a me, inizialmente rimasi scandalizzato dall’uso improprio della fontana appena restaurata. Poi riflettei sul fatto che nel quartiere non ci fossero strutture ludiche o sportive per i ragazzi e che questi, per farsi un bagno, ricorressero ad una piccola fontana avendo il mare a meno di un chilometro. Da questo piccolo evento nacque in me l’idea di portare a Palermo una piscina di 15 metri per 6 ( 80 mila litri d’acqua) che la mia cooperativa possedeva e che aveva dismesso in Piemonte. Trovammo la gentile disponibilità delle amministrazioni locali e della scuola di piazza Magione ( la scuola di Falcone e Borsellino) e collocammo la piscina nel cortile della palestra San Basilio”.
L’inaugurazione avvenne l’11 agosto 2020, alla presenza dell’ex vicesindaco, Fabio Giambrone, dell’ex assessora alla Scuola, Giovanna Marano e dell’allora Presidente della Prima Circoscrizione Massimo Castiglia.
Il periodo del Covid e la dismissione
“Quella piscina – continua nel suo racconto il direttore di Help – divenne l’attrazione principale di alcuni centri estivi che animarono le estati del quartiere negli anni del covid. Dopo qualche anno la piscina, per un problema di sicurezza, venne smontata e riposta nei magazzini della scuola”.
L’amara sorpresa
“Recentemente veniamo a conoscenza del fatto che un’importante struttura religiosa di Ballaró sarebbe disponibile ad installare la piscina nei suoi spazi per metterla a disposizione dei bambini e delle famiglie del quartiere – spiega Sole – . Attraverso il presidente della Prima Circoscrizione di Palermo facciamo richiesta per portare la piscina inutilizzata in un oratorio ma scopriamo che la stessa è stata da poco regalata ad una cooperativa di altro quartiere della città che la utilizza per i suoi centri estivi a pagamento per i bambini delle zone ricche di Palermo”.
Rabbia e incredulità
L’atto di donazione era inteso come un regalo alla cittadinanza di Palermo e alla comunità educante territoriale (Prima Circoscrizione) per attività di natura sociale. In quanto dono non può essere avviata nessuna azione legale, restano però rabbia e incredulità per un dono che doveva servire per rendere felici, allontanandoli dalla strada, ragazzi poco fortunati e che invece oggi è passata nelle mani di qualcuno che ci lucra.
“La mia cooperativa non ha più nessun titolo per accampare pretese su quella piscina – conclude il presidente Paolo Sole – ma siamo tutti costernati e pure arrabbiati per aver donato qualcosa (un valore di circa 15 mila euro) che alla fine non serve per essere messo a disposizione gratuita dei bambini della città, ma piuttosto per fare arricchire (legalmente ma inopportunamente) qualcuno. Il presidente della Circoscrizione, giustamente perplesso sulla vicenda, ha interrogato il sindaco, così come la direzione scolastica regionale, sentendosi rispondere che la scuola aveva tutta la titolarità per donare la piscina a chicchessia”.