Prestativi, una parola che in italiano non significa nulla. Il Palermo è una squadra di calciatori prestativi, questo a detta del suo allenatore. E forse ha anche ragione Dionisi, se intende significare con questo termine la generosità dei suoi ragazzi. I rosa prestano in ogni partita almeno un paio di cioccolatini agli avversari. Come non scartarli e mangiarli? Anche a Reggio, contro una capolista tritatutto, il Palermo è riuscito a confezionare due assist per gli avversari, perdendo una partita che si poteva tranquillamente pareggiare.
Sarebbe bastata un po’ di attenzione ed una migliore visione della gara al momento di operare i cambi. Da questo punto di vista ci sembra che il tecnico toscano abbia bisogno di un bravo oculista. Quando i siciliani sembravano potere avere il sopravvento sui nero verdi, infatti, i soliti inspiegabili cambi consentivano al Sassuolo di prendere in mano la gara. Appare incomprensibile come sistematicamente i giocatori che stanno rendendo meglio in campo vengano tolti per fare posto ad altri, che non incidono o non possono farlo.
Verre e Di Francesco, tanto per citarne un paio, ieri andavano tenuti sino al termine, magari supportati da un Henry o un Brunori qualsiasi. Cosa ti inventa invece il “mago” in panchina? Schiera Vasic, da due anni promessa non mantenuta, e Appuah, uno che il campo lo ha calcato solo a Torretta. Morale della favola? Terza sconfitta di fila e zona playout pericolosamente vicina. Morale dei tifosi? Sotto terra. Perfino Mirri, ci risulta, in antitesi con le scelte societarie, non va più allo stadio da settimane.
A questo punto, ci appare chiaro che difficilmente il trend negativo possa invertirsi ed è dunque il caso di pensare a dei cambi. I tifosi hanno individuato da tempo le soluzioni e anche ieri al Mapei non le hanno mandate a dire a Gardini, De Sanctis e Dionisi. Al CFG probabilmente non importerà nulla dell’umore della gente ma se non vogliono svalutare i loro investimenti è il momento che prendano una decisione. Lo facciano adesso e programmino seriamente la seconda parte della stagione, senza trincerarsi dietro obiettivi da raggiungere a piccoli steps, con gare “prestative”, ma imprimendo una svolta che sia davvero efficace e in linea con le ambizioni della piazza.