Palermo, dolore e lacrime al funerale di Enrico: “È fra gli angeli”

Oggi a Santa Teresa, l'ultimo saluto al piccolo Enrico Fertitta, morto annegato nella piscina della sua casa di via Tritone a Sferracavallo

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Ph della bara LiveSicilia.it

“In momenti come questo non ci sono parole di conforto, l’unica consolazione può venire da Dio. Siamo destinati ad una vita eterna, perché dopo quella terrena ci aspetta il Paradiso dove siamo certi che Enrico sia già arrivato. Voi genitori avete cercato di spiegare al fratellino maggiore che Enrico è come un angelo. Non possiamo trovare altre risposte se non che Enrico è stato accolto da un abbraccio ancora più grande del vostro”.

È l’omelia di Don Gianpiero Cusenza, parroco della chiesa Santa Teresa di Palermo, dove si sono svolti stamani i funerali del piccolo Enrico Fertitta, morto annegato nella piscina della sua casa di via Tritone a Sferracavallo. L’atmosfera è tesa. Dolore ma anche rabbia per una morte assurda. Il piccolo di soli tre anni, venerdì scorso è uscito in giardino mentre i genitori dormivano ed è caduto nella vasca. A trovarlo privo di vita il padre, Giuseppe Fertitta, programmatore informatico palermitano.

Tanta gente ha voluto dare l’ultimo saluto al povero Enrico. Ci sono amici, familiari e colleghi dei genitori. Sulla bara c’è un cuscino di fiori. Sono rose bianche su cui scorre un nastro. È del padre, della madre e del fratellino del bimbo. Sul feretro i peluche di Enrico.

Una cerimonia composta, in cui regnano silenzio e lacrime. “Sembra che tutto sia finito – dice don Cusenza – ma la grazia del Signore è infinita”.