Se il Palermo giocasse le partite per intero avrebbe probabilmente già un piede in serie A. Questa è la certezza confermata dalla partita contro la Ternana. Ad un primo tempo caratterizzato da un vero e proprio assedio all’area avversaria, è seguita una seconda parte di gara praticamente nulla.
L’ennesima conferma dunque di quanto già visto da due anni a questa parte. Praticamente come già successo proprio di recente a Cremona. Cosa succeda a questa squadra tra un tempo e l’altro è roba da psicologi. Cosa invece accada nella lettura delle partite è probabilmente materia di studio al corso di allenatori. Lungi da chi scrive, però, addossare tutte le colpe dei mancati successi alla guida tecnica. Palermo-Ternana è stata un coacervo di errori, di tutti i tipi, da parte dei padroni di casa.
Casa di chi, se lo chiedono i tifosi che hanno assistito alla quinta sconfitta, su sette in totale, subita al Barbera. Troppe, decisamente, le sconfitte interne, per una formazione che ambisce alla promozione nella massima serie. Troppi gli errori, sempre gli stessi, dei singoli in queste partite perse. Errori ai quali, per completare l’opera, non viene posto rimedio dalla panchina. Ne abbiamo viste di ogni tipo in questa stagione di cose strane. Si è passati dall’integralismo tattico del modulo, alla spericolatezza in corsa. Addirittura azzardando un 4 2 4, con distanze siderali tra i reparti, che manda a nozze gli avversari, anche modesti, come almeno quattro delle cinque squadre corsare di quest’anno sul terreno del nostro tempio.
Tanto da lavorare per tecnico e giocatori, tanto poco tempo per farlo quando la volata promozione è già in fase avanzata. La fotografia dell’attualità dice che delle cinque candidate ad un posto al sole il Palermo è la meno favorita per raggiungere il traguardo. La possibilità di una promozione diretta e forse anche ai playoff non è al momento pronosticabile. Potrebbe esserlo per la matematica, con 33 punti a disposizione tutto sarebbe possibile, ma non lo è perché sconfitte come quelle di ieri rischiano di lasciare più di una cicatrice. Vanno a farsi benedire, infatti, le ritrovate certezze tattiche ma vanno soprattutto a svanire le convinzioni di forza.
Con il morale sotto i tacchi, c’è da preparare la non semplice trasferta di Brescia che vedrà il solito sold out del settore ospite ma che non vedrà quel Palermo entusiasta e spavaldo sceso in campo, tanto per fare un esempio, sabato scorso allo Zini. La speranza, di tifosi e calciatori, è che frugando in sé stessi i ragazzi di Corini riescano a scovare energie ad oggi introvabili. Sono necessarie, oggi più che mai , per fare in modo che il famoso percorso sia da qui alla fine del campionato un’autostrada e non una trazzera impervia e poco percorribile.