domenica, 31 Agosto 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

I ciociari hanno imbrigliato la squadra di Inzaghi

Palermo, col Frosinone un gran giramento di Oyoni

Perchè il Palermo vincesse contro il Frosinone i presupposti c’erano tutti. La giornata, infatti, era iniziata bene con la notizia dell’arrivo in rosanero di Balaguss. Certo, abbiamo dovuto scatenare le migliori equipe di intelligence per capire chi fosse, ma una volta appurato il ruolo, l’età e che avesse già superato quanto meno lo svezzamento, ci siamo moderatamente tranquillizzati. La giornata era proseguita ancora meglio con la notizia dell’acquisto di Giovane ed era definitivamente decollata con la cessione di Di Francesco al Catanzaro. Ecco, raggiunto un picco di tale orgasmicità avremmo dovuto capire che le soddisfazioni avrebbero avuto fine, ma l’ottimismo è il sale della vita e a noi piace farci salire la pressione.

Come ad una grigliata per vegani, rimane deluso, però, chi si aspettava un Palermo in vantaggio per tre a zero dopo mezz’ora contro il Frosinone. I ciociari ammucciano il pallone, se la passano e se la spassano. I rosanero, invece, vagano per il campo con la stessa intensità di un novantaseienne per strada a Palermo alle 14 del 18 di agosto in una giornata di scirocco. Va da sé il risultato finale a occhiali della prima frazione: zero a zero. Pausa ghiacciolo per tutti.

Tra la temperatura del ghiacciolo e una chiamata VAR pronti-via per un presunto rigore in area rosanero, si narra vi sia stata la ressa nei bagni dello stadio per patologie intestinali facilmente curabili con una o due pasticchette. Leggende. Passano i minuti, il Palermo ci prova e prende un Pohjan-palo. Quella vecchia volpe del tecnico ciociaro Alvini capisce che deve buttarla in caciara e sfodera tutti gli assi che teneva un po’ nella manica e un po’ in panchina. Prima raddoppia il numero dei Gelli in campo, una cosa che neanche alla P2 erano riusciti a fare. A chi lo accusa di non fare spettacolo, invece, spiattella in faccia altri due cambi: entrano Cicchella e Zilli, rispettivamente pianoforte ed imitazioni, il primo, alla voce, il secondo.

Il Palermo, però, ci prova ancora e colpisce una traversa con una capocciata sempre del finnico dai capelli d’oro. È allora che il tecnico del Frosinone illumina il Barbera con la mossa delle mosse: fuori Oyono, dentro Oyono. Una cosa che non si vedeva dai tempi della catapulta infernale dei fratelli Derrick. Inzaghi non era preparato a questo giramento di Oyoni ed invece di fare entrare, chessò, Avena e Nicolosi, mette in campo Peda e Corona. Com’è, come non è, il simpaticissimo arbitro Di Bello fischia tre volte. Il pubblico, nei suoi confronti, una sola volta ma all’unisono ed in maniera assordante. Quattro punti in due partite ed una qualificazione in Coppa Italia ai danni di una squadra di A: dai, che tutto sommato c’è da andare alla sosta col sorriso sulle labbra.

LE PAGELLE

Joronen 6. Il reparto portieri del Palermo è vuoto come un ufficio pubblico a metà agosto e – visto l’andazzo clinico degli altri guardiapali rosanero – decide di parare utilizzando solo una mano e tenendo impegnata l’altra in riti scaramantici di varia natura. Ne viene fuori una profonda differenza tra le palle giocate e quelle toccate.

Diakitè 5,5. Gioca leggiadro come un ippopotamo con il tutù ed un suo intervento da penalty viene miracolosamente annullato per un fuorigioco. Batte delle rimesse laterali simil-corner, ma dal suo lato i suoi compagni sono chiamati a rinculare per tappare falle stile capitàn Schettino.

Bani 6,5. Nel primo tempo perde una palla sanguinosa, ma per tutto il match è monumentale da ultimo uomo. Infonde sicurezza e con lui il Palermo ha un tesoro in cassa. Ban(i)comat!

Ceccaroni 6,5. Fresco, pimpante. Difende con ordine e attacca con coscienza.

Pierozzi 6,5. Cresce nel secondo tempo ed i suoi cross sono sempre pericolosi. Finisce con i crampi pure alle sopracciglia.

Dal 83° Peda s.v.

Ranocchia 6. Meriterebbe mezzo punto in più per quello che fa dal centrocampo in su, ma meriterebbe mezzo punto in meno per la lagnusia atavica che mostra dal centrocampo in giù.

Segre 6. Deve cantare e portare la croce. Esce spompatissimo.

Dal 69° Gomes 6. Venti minuti senza infamia e senza lode dal punto di vista tecnico-tattico. Finisce con la fascia da capitàno.

Augello 5,5. Ha vissuto giornate migliori. Lo si capisce quando nel primo tempo gli capita un pallone sul suo piede preferito dentro l’area del Frosinone e lo spara in Viale Regina Margherita.

Dal 69° Palumbo 6,5. Gli basta uno sprazzo di match per mostrare un bagaglio tecnico – come diceva il precedente allenatore del Palermo – da stropicciarsi gli occhi. Siamo sicuri che dopo la sosta avrà un minutaggio molto più importante.

Gyasi 5,5. Un po’ attaccante, un po’ trequartista, un po’ esterno. Ecco, un po’. Un po’ poco, però.

Brunori 5. Viene marcato in maniera talmente asfissiante che a passargli il detergente sotto la doccia è il numero cinque del Frosinone, Marchizza. Però il capitàno non tiene un pallone neanche per errore. E non va bene.

Dal 64° Le Douaron 6. È carico e voglioso. Gli manca l’occasione giusta.

Pohjanpalo 6. Bisbigliamocelo fra di noi: non è che abbia fatto chissà cosa… però ha avuto due palloni mediamente puliti ed ha colpito un palo ed una traversa. Ora ci vuole Fantozzi: “Scusi, chi ha fatto palo?”

Dal 83° Corona s.v.

Inzaghi 6. Tarantolato dal primo all’ultimo minuto, finirà che chiederà di entrare in campo al posto di qualcuno. Se non addirittura titolare. Non si possono vincere tutte – è vero – ma buttare un tempo intero ad inseguire quelli del Frosinone, come un labrador fa con i legnetti, è stato un peccato. Ci vediamo a Bolzano.

CONTINUA A LEGGERE

22.7 C
Palermo

Seguici sui social