C’è un capitolo in fermento alla voce calciomercato di gennaio del Palermo ed è quello relativo ai calciatori in uscita. Tante le voci, esattamente quante quelle dei giocatori accostati in entrata alla maglia rosanero. Si parla di Marconi, Buttaro, Soleri, Mateju e del giocatore probabilmente più sottovalutato dell’intera rosa: Nicola Valente.Poco più di 300 minuti, finora, per l’esterno lombardo. Undici gettoni di presenza, uno da titolare e dieci da subentrato. Eppure…
Eppure Valente può vantare il fatto di essere in cima alla classifica degli assist-man rosanero. È vero, a pari merito con Henderson, Insigne e Mancuso, ma i primi due hanno giocato il triplo dei minuti dell’ex Carrarese mentre il terzo “appena” il doppio rispetto a Valente. Ne sanno qualcosa Soleri (con il gol del definitivo 3 a 1 contro la Reggiana), Coulibaly (con il gol che ha portato alla vittoria contro il Brescia) e Stulac (con il gol che ha dimezzato il passivo casalingo contro il Catanzaro).
Tra l’altro,il fatto che Valente sappia mandare in porta i compagni non è neanche una novità dell’ultim’ora. Dopo la prima stagione di ambientamento in rosanero, dove invece che per gli assist si era messo in mostra per i gol segnati (cinque, n.d.r.), l’anno successivo (quello della promozione in B) è addirittura esploso mettendo a referto sette assist e sette reti. La scorsa stagione è stata la sua prima nel torneo cadetto e di certo non si può dire che abbia pagato lo scotto dell’esordiente: ben sei i rifornimenti agli avanzati rosanero, il tutto condito da tre reti all’attivo.
Nonostante questo curriculum (nonché il rendimento fornito quest’anno quando chiamato in causa) Eugenio Corini non lo “vede”, anzi – a quanto pare – sarebbe anche disposto a sacrificarlo. Dal canto suo, l’esterno ex Carrarese ha un contratto in scadenza a giugno e sarebbero diverse le sirene che lo starebbero attirando lontano dal Barbera. Sirene provenienti sia dalla serie B, sia da top club di serie C (il Cesena, più di tutte, avrebbe chiesto informazioni).
Non sarà Garrincha, nè George Best, ma Nicola Valente ha dimostrato – con i fatti, non con chiacchiericcio da bar – che in questa squadra può ancora essere determinante. Basterebbe solo dargli una chance e affidarsi ai freddi numeri che tanto piacciono alla società rosanero. Ecco, forse stavolta sì che ci vorrebbe un algoritmo.