Ci risiamo. Anche oggi è caduto un ramo a Palermo. A volte cadono rami, nel peggiore dei casi alberi. Per fortuna, ancora una volta, non passava nessuno sotto. Ma per quanto tempo il Comune di Palermo e l’assessorato competente sfideranno la sorte? È fresca l’immagine del povero medico di Sant’Agata Militello ucciso da un pino all’alba di ieri mentre percorreva la A20. Una morte che dovrebbe far riflettere. Gli alberi vanno tenuti sotto controllo e non lasciati al totale abbandono. E in città, a Palermo, ci sono zone in cui sembra di stare in Amazzonia.
Il ramo di oggi è caduto nel pomeriggio in via XX settembre, in un tratto di strada in cui passa tantissima gente a tutte le ore. Il tronco è finito su un’auto posteggiata. Ad intervenire i vigili del fuoco che con la scala e una motosega hanno messo in sicurezza l’albero. Scene a cui assistiamo ormai troppo spesso. Anche in assenza di vento. Poche settimane fa un ficus è crollato in piazza Francesco Crispi, vicino al capolinea degli autobus. Qualche giorno fa un altro albero si è spaccato alla base in via Costantino Lascaris, a due passi dal tribunale di Palermo.
Le chiome sono troppo piene, andrebbero sfoltite, in alcuni casi non viene fatto da anni. Su alcuni arbusti andrebbe fatto un controllo approfondito sulla stabilità, per capire se sono a rischio crollo, se sono sani o no.
In alcune città d’Italia è già stato utilizzato con successo un innovativo progetto che utilizza un sistema a laser. Una sorta di scanner (LiDAR) che restituisce immagini ad alta risoluzione per creare un gemello digitale di ciascun albero rilevato. I dati raccolti vengono successivamente analizzati con algoritmi di intelligenza artificiale, in grado di separare ogni albero dall’ambiente circostante registrato, rilevando tutte le caratteristiche fisiche e fisiologiche. L’obiettivo è quello di velocizzare le attività di monitoraggio che già avvengono con metodi tradizionali, per verificare la stabilità degli esemplari ed individuare eventuali problemi fitopatologici che possano comprometterne la stabilità.
Nel 2017 il Comune di Palermo aveva avviato un’indagine sugli alberi, con sistema Vta, acronimo di Visual Tree assestement, una metodologia di indagine su basi biomeccaniche utilizzando resistografi e tomografi. Ad oggi sembra sia servita a poco, visto che a Palermo cadono più alberi e rami che stelle durante la notte di San Lorenzo. E forse, senza forse, è arrivato il momento di intervenire prima che qualcuno si faccia seriamente male.