Omicidi, risse, intimidazioni. La spirale di violenza che sta travolgendo Palermo si ripete e si aggrava di giorno in giorno. L’ultimo atto intimidatorio nei confronti dell’assessore Fabrizio Ferrandelli e la rissa scoppiata ieri nello stesso luogo dove è stato ucciso Paolo Taormina rappresentano segnali allarmanti di una città in profonda sofferenza sul fronte della sicurezza e della legalità.
“Desidero esprimere la mia solidarietà personale e quella di Assoimpresa all’assessore Ferrandelli – dichiara il presidente di Assoimpresa, Mario Attinasi –. Ferrandelli sta portando avanti un impegno concreto per diffondere la cultura della legalità e il rispetto delle regole in settori dove da anni prevalgono abusivismo e illegalità. Lo invito a proseguire con determinazione nel suo percorso, che rappresenta un esempio costruttivo e di grande valore etico e sociale per l’intera comunità palermitana.”
Attinasi denuncia il clima sempre più pesante che si respira in città
“Palermo sta vivendo un periodo buio, in cui aggressioni e intimidazioni sembrano essere diventate la normalità. La cosiddetta mala movida appare ormai fuori controllo: risse, musica ad alto volume fino all’alba, spaccio di stupefacenti, giochi d’artificio e persino omicidi. Il fatto che simili comportamenti si registrino anche in altre città italiane non può essere una giustificazione, come sostengono alcune istituzioni nazionali”.
Dai rapporti delle forze dell’ordine emerge che alcune aree del centro storico – come la zona di via Bara all’Olivella e via Spinuzza, la Vucciria, piazza Sant’Anna e via Maqueda – risultano particolarmente esposte all’infiltrazione criminale.
“Le istituzioni cittadine devono reagire subito, con azioni concrete e coordinate a breve, medio e lungo termine – aggiunge Attinasi –. È necessario proteggere il centro storico, cuore pulsante e al tempo stesso area più vulnerabile della città, attraverso attività costanti di prevenzione e controllo. Servono Zone Sicure, aree presidiate e tutelate, per restituire serenità e fiducia a cittadini e turisti”.
Attinasi respinge inoltre il concetto di “zone rosse”
“Definire certe aree come pericolose rischia di danneggiare anche gli imprenditori onesti che rispettano le regole e operano proprio lì. Dobbiamo invece creare luoghi percepiti come accoglienti e protetti, non da evitare”.
Un appello
“Il turismo è un volano fondamentale per lo sviluppo economico e sociale di Palermo. Ignorare gli effetti negativi del clima di paura e insicurezza sarebbe un errore gravissimo. Occorre intervenire subito e, insieme alle istituzioni regionali e nazionali, avviare un piano strutturale di riqualificazione economica e sociale delle periferie, per restituire speranza e dignità a chi vuole liberarsi dal gioco della mafia e dell’illegalità”.




