giovedì, 9 Ottobre 2025
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I rosanero espugnano La Spezia con autorità, dimostrando forza, umiltà e un gruppo che cresce partita dopo partita

Palermo al Picco: novantatré anni dopo, una vittoria da prima della classe

C’è voluto quasi un secolo, novantatré anni per essere precisi, per tornare ad espugnare il Picco. Il Palermo lo ha fatto con lo stesso risultato di allora, 2 a 1. Ma lo ha fatto soprattutto sciorinando una prestazione da prima della classe. Attenta, umile ma autoritaria: questa è stata la squadra rosanero in una trasferta per nulla facile.

Lo Spezia, che ancora non ha vinto una partita, è la brutta copia della squadra dello scorso anno, ma non è neanche una compagine da ultimi posti in classifica, e vincere su questo campo sarebbe un’impresa per chiunque. Ci sono riusciti i rosanero in una giornata in cui non potevano contare su alcuni titolari, specie in difesa, e l’infortunio di Bani aveva impaurito anche il più ottimista dei tifosi.

Ma ha ragione Inzaghi: questa squadra non ha riserve. Ed ecco che Peda, frettolosamente ceduto in prestito lo scorso anno, diventa leader di una difesa tanto inventata quanto impenetrabile. Manca Ranocchia e Palumbo sciorina la sua miglior partita da quando è arrivato. Aspettiamo Brunori e Le Douaron si conferma indispensabile in questo inizio di stagione.

E poi ci sono quei due, Pierozzi e Augello. Sarà un caso se, senza di loro contro il Venezia, i rosa hanno disputato la meno brillante partita di questo scorcio di stagione? Il primo si conferma duttile, cambiando ruolo a gara in corso e finendo per essere il secondo marcatore stagionale; il secondo ara la fascia avanti e indietro, instancabilmente, e mette cross in area come fossero cioccolatini.

E infine c’è lui, uno che tocca due o tre palloni in area in tutta la partita e il golletto te lo fa sempre: quattro gol in sette partite candidano Pohjanpalo a capocannoniere del campionato.

Insomma, questa squadra è un coacervo di qualità, tecniche e morali, nella quale c’è un solo autore di uno spartito da suonare come una dolce melodia: Inzaghi, calatosi nella realtà palermitana velocemente. Sta incarnando perfettamente l’animo dei tifosi, sposando i loro sogni ma senza dimenticare che per vincere occorre giocare una gara alla volta, ognuna diversa dall’altra, sempre più difficile della precedente, con la consapevolezza che a volte bisogna accettare anche il punticino, perché la Serie B si vince così.

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