Il mondo della gastronomia siciliana è in lutto per la scomparsa di Roberto Pennino, rinomato chef e pasticciere palermitano, venuto a mancare a soli 39 anni a causa di un improvviso infarto. La notizia ha scosso la comunità locale e il settore culinario, lasciando un vuoto difficile da colmare.
Nato nel 1985, Pennino aveva trasformato la sua passione per la pasticceria in una carriera straordinaria. La sua maestria lo aveva portato a collaborare con alcune delle strutture più prestigiose di Palermo, tra cui Villa Igiea e Villa Bordonaro. La sua creatività aveva conquistato i palati di clienti provenienti da tutto il mondo, diventando simbolo dell’eccellenza gastronomica siciliana.
Ma il talento di Roberto non si era fermato ai confini dell’isola. Determinato a far conoscere la tradizione dolciaria siciliana oltre i limiti geografici, Pennino aveva portato le sue creazioni all’estero, in particolare in Kazakistan. Qui, con il ruolo di ambasciatore dell’arte pasticciera siciliana, aveva fatto conoscere prelibatezze come cannoli, cassate e dolci a base di mandorle, guadagnandosi l’ammirazione di una platea internazionale.
La notizia della sua morte ha rapidamente fatto il giro dei social, dove amici, colleghi e clienti hanno espresso il proprio dolore e cordoglio. Numerosi i messaggi che lo ricordano non solo come un pasticciere di talento, ma anche come una persona dal cuore grande, capace di trasmettere passione, calore e gioia attraverso il suo lavoro.
“Roberto non era solo un grande professionista, era un uomo che metteva il cuore in tutto ciò che faceva” racconta un collega -. “Con i suoi dolci non regalava solo sapori, ma emozioni”.
“Ho avuto la fortuna di lavorare con te e condividere tanti successi insieme – scrive Francesco Santoro -. Eri un grande padre un grande lavoratore un grande marito e una persona seria e professionale nel suo lavoro! Oggi mi hai spezzato il cuore, amico mio. Che il signore ti accolga fra le sue braccia e che possa aiutare tua moglie e la tua bambina a combattere questo dolore.
Palermo perde così una delle sue eccellenze, un uomo che ha saputo unire tradizione e innovazione, portando in alto il nome della città e della Sicilia nel mondo. Lascia la moglie Jessica e una figlia.