Si è spenta venerdì scorso a Palermo Mimma Barbaro, vedova del giornalista Beppe Alfano, assassinato in un agguato mafioso l’8 gennaio del 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto. Aveva 79 anni ed era ricoverata all’ospedale Villa Sofia, dove le era stato diagnosticato un male incurabile. A darne notizia la figlia, ex parlamentare europea Sonia Alfano: «Ti ho amato più della mia stessa vita e continuerò a farlo. Prima di addormentarti mi hai promesso di non lasciarmi mai e so che lo farai. Adesso raggiungi Papà, ciao Mamma».
Mimma Barbaro ha vissuto gli ultimi trentadue anni portando nel cuore il peso insopportabile di un dolore mai lenito: l’omicidio del marito, ucciso per aver avuto il coraggio di scrivere e parlare di mafia. Un delitto ancora avvolto da troppe ombre, nonostante le sentenze, e che ha rappresentato per lei una ferita mai rimarginata. A questo si è aggiunta, nei suoi ultimi giorni, la sofferenza fisica, che ha affrontato con compostezza e lucidità.
Proprio su questo punto è intervenuta la figlia Sonia Alfano, già presidente della Commissione Antimafia del Parlamento europeo, che ha voluto denunciare la mancanza di una legge sul fine vita: «Mia madre si è spenta tra atroci sofferenze – ha dichiarato – che le sarebbero state risparmiate qualora in Italia ci fosse una legge sul fine vita. Mia madre inoltre si è spenta senza aver avuto il diritto sacrosanto di conoscere i veri volti di chi ha deciso l’omicidio di mio padre. Questa è stata l’ennesima fonte di dolore».