L’Oreto, il fiume dimenticato di Palermo: storia, leggenda, macabro passato

Un tempo vitale e ricco di storia, oggi il fiume Oreto di Palermo rivela tracce di un passato affascinante e inquietante. Ve le racconta Palermo Rewind con il primo Reel sull'argomento

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Il fiume Oreto, che una volta scorreva maestoso attraverso Palermo, rappresentava una risorsa vitale e un elemento centrale della vita cittadina. Le sue acque azionavano numerosi mulini e lo rendevano un corso navigabile, ricco di anguille, tinche e storioni. Passava vicino al celebre “Genoardo”, il giardino delle meraviglie dei sovrani normanni, e sotto l’antico ponte dell’Ammiraglio, dove nel 1860 si svolse la famosa battaglia dei Mille di Garibaldi contro le truppe borboniche.

Nel 1799, lungo le sue sponde, sorgeva il cimitero dei briganti, destinato ai morti giustiziati dal boia, noti come i “decollati”. Accanto a questo cimitero si trovava la chiesetta della Madonna del Fiume, un luogo di culto che fu gravemente danneggiato dall’esondazione del fiume nel 1881. L’acqua alluvionale non solo distrusse la chiesetta e il cimitero, ma disperse anche i cadaveri dei decollati.

Vicino al sito del cimitero sorgeva anche il ponte delle teste mozze, così chiamato perché vi si esponevano le teste dei decollati mentre il resto dei corpi veniva appeso a degli speroni. Questo nome ha dato origine al quartiere dello Sperone.

In passato, Palermo era anche testimone di leggende affascinanti e inquietanti, come quella della non più esistente torre dei diavoli, un misterioso e temuto luogo di stregoneria e superstizione.

Oggi, il fiume Oreto è in gran parte dimenticato, ma i resti di questo antico corso d’acqua continuano a raccontare storie di una Palermo che, tra bellezza e crudeltà, ha plasmato la sua identità storica e culturale.

A raccontare, tra leggenda, passato macabro e interessanti scoperte, la storia del Fiume Oreto, la pagina Facebook “Palermo Rewind”. Cliccando qui puoi vedere il primo Reel sull’argomento.