Omicidio Giulia Cecchettin, una pagina per “Filippo, ragazzo modello”

Sembra assurdo ma è vero: davanti a ciò che sembra palese, c'è chi ha creato una pagina facebook per difendere Filippo Turetta, accusato di aver ucciso l'ex fidanzata Giulia

96
La copertina della pagina facebook pro Filippo

Per essere definiti colpevoli servono in Italia tre gradi di giustizia. E’ doveroso premetterlo perché viviamo in uno Stato democratico, fortunatamente. Ma davanti a prove pressoché schiaccianti, bisognerebbe almeno evitare di prendere posizioni pubbliche, ridicole e assurde, a favore dell’indiziato.

Non si sa chi ci sia dietro la pagina facebook “Filippo Turetta ragazzo modello”, ma chiunque sia, un parente, un amico, un mitomane, ci sembra sia l’apice massimo dell’inopportuno e dell’indecenza.

Giulia Cecchettin, 22 anni, è stata ritrovata in fondo ad un canalone nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, uccisa da almeno 20 coltellate. In testa, sul collo, sulle mani, sulle braccia… Il medico legale non ha trovato ferite da caduta o da trascinamento. Il suo corpo era coperto da sacchetti di plastica, sotto un masso, a centinaia di chilometri dal luogo dell’aggressione di Filippo Turetta ripresa dalle telecamere. Filippo era uscito da casa con un coltello. Una parte di lama è stata trovata nella zona industriale di Fossò. Il “ragazzo modello” è poi fuggito, tenendo il cellulare spento, verso il nord Europa. La sua “fuga” si è fermata in una strada in Germania per mancanza di benzina nel serbatoio.

Nonostante le evidenze, in uno dei tanti post apparsi sulla pagina “pro Filippo” ce n’è uno che fa letteralmente inorridire: “Non condividiamo la “fuga in avanti” della sorella di Giulia – scrive l’amministratore o amministratrice -. Al momento non c’è alcun riscontro del coinvolgimento di Filippo nella vicenda, anzi al momento non si può nemmeno essere certi che si sia trattato di un omicidio (malore improvviso? Caduta nel fosso? Suicidio?). Forse la sorella ha qualcosa da nascondere?”.

Cosa dovrebbe nascondere la sorella Elena? Come si può arrivare ad una tale mancanza di rispetto e di sensibilità, alimentando perfino assurdi sospetti nei confronti della famiglia di Giulia? Libertà e democrazia non devono mai travalicare i diritti del prossimo. In questo caso specifico, chi scrive va probabilmente fermato e forse anche individuato e “ascoltato” da chi di dovere.

In tanti in questi giorni hanno segnalato la pagina ma l’algoritmo di Meta non l’ha ancora bloccata. Moltissimi i messaggi di indignazione: “Siete complici di un assassino”, “Con quale coraggio apre questa pagina? Lei non vale di più di quel disgraziato che difende”.

L’amministratore della pagina, per difendere Filippo Turetta mette in mezzo perfino Enzo Tortora, l’indimenticato giornalista vittima di un errore giudiziario:
“Il povero Enzo Tortora venne arrestato e tutta l’italietta forcaiola ad additarlo come colpevole. Poi dopo anni di processi e di ingiusta detenzione venne ristabilita la verità. Ed è esattamente questo che sta accadendo a Filippo. I danni fatti alla salute del povero Enzo furono irreparabili, e dopo poco tempo ci lasciò. Speriamo almeno che Filippo abbia la forza per resistere anche fisicamente a tutto questo”.

“Tortora era un uomo innocente – risponde un utente – Filippo è un assassino. Vi prego, abbiate rispetto per i familiari di Giulia”.

Gli screenshot di alcuni post comparsi sulla pagina