venerdì, 30 Maggio 2025

Un gesto concreto per mantenere viva la memoria

Omaggio a Biagio Conte: in via Archirafi i murales che raccontano la sua missione

«Biagio Conte era ed è ancora oggi simbolo di bellezza». Con queste parole, il sindaco Roberto Lagalla ha voluto esprimere la gratitudine della città verso l’associazione CalaPanama e la Missione Speranza e Carità, in occasione della realizzazione di una serie di murales in via Archirafi che raffigurano momenti significativi della vita di fratel Biagio.

Le opere di street art – intense, colorate, cariche di significato – non sono semplici decorazioni murarie. Rappresentano un gesto concreto per mantenere viva la memoria di un uomo che ha dedicato la propria esistenza agli ultimi, agli invisibili, agli emarginati. Fratel Biagio non è stato solo un missionario laico: è stato una guida spirituale, un “apostolo” della solidarietà quotidiana, come lo ha definito lo stesso primo cittadino.

Murales per Biagio Conte

«Grazie a queste opere – ha aggiunto Lagalla – si fa in modo che la memoria diventi elemento vivo e costante di riflessione e di imitazione dei buoni esempi e delle buone pratiche». I murales, nati da un’idea dell’associazione CalaPanama con il sostegno della Missione Speranza e Carità, sono stati donati alla città come segno di pace e speranza, in linea con il messaggio che fratel Biagio ha trasmesso con forza per oltre trent’anni.

La Missione Speranza e Carità, infatti, opera da 33 anni a Palermo con dedizione e sacrificio, offrendo rifugio, pasti e assistenza a centinaia di persone in difficoltà. La sua attività continua oggi grazie all’impegno di volontari e collaboratori, eredità viva di un carisma che non si spegne.

Il sindaco Lagalla in via Archirafi

I murales di via Archirafi sono ora parte integrante del paesaggio urbano palermitano. Ma soprattutto sono un invito: a non dimenticare, a camminare nella direzione tracciata da chi ha fatto della carità e dell’amore per il prossimo una missione quotidiana.

Murale alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte

Una memoria collettiva – come ha detto Lagalla – «impossibile da rimuovere». E che da oggi, attraverso la street art, parla a tutti: cittadini, passanti, giovani, turisti.

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