lunedì, 8 Dicembre 2025
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La cantantessa ospite di Unipa

Musica e dialetto, artisti come Carmen Consoli fanno grande la Sicilia

“Poesia e musica in Sicilia tra plurilinguismo e stratificazioni culturali” è il titolo dell’evento che si è svolto di recente presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo e che ha visto come ospite la cantantessa Carmen Consoli. L’artista catanese ha dialogato con gli studenti del Dums sul rapporto tra musica e dialetto, ha parlato tra l’altro del suo ultimo album in siciliano, “Amuri Luci” e di come si sia ispirata alla cantautrice licatese Rosa Balistreri.

L’incontro è stato organizzato dal Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani presieduto dal professore Giovanni Ruffino, accademico della Crusca e per tanti anni titolare di cattedra in Dialettologia Siciliana e in Linguistica Italiana.

Intervista a Giovanni Ruffino

In che modo l’uso del dialetto siciliano nelle canzoni di Carmen Consoli contribuisce a valorizzare l’identità linguistica e culturale dell’Isola, e quali effetti può avere sul pubblico giovane?

“A questa domanda si può rispondere con le stesse parole che Carmen Consoli, cantante bilingue, espresse rispondendo qualche anno fa a una domanda del compianto Roberto Sottile: “Cantare in dialetto significa contribuire a valorizzare e salvaguardare la propria identità e le proprie radici, usando anche una lingua con altissime possibilità poetiche, come il siciliano”. I giovani, oltretutto, appaiono ogni giorno di più inclini a cogliere tali valori”.

Quale ruolo ha avuto Rosa Balistreri nel recupero e nella trasmissione della tradizione musicale dialettale siciliana, e come la sua interpretazione ha influenzato la percezione del dialetto nella musica popolare contemporanea?

“Rosa Balistreri costituisce senza dubbio un punto di riferimento imprescindibile. È stato più volte sottolineato come essa rappresenti il più autentico modello di cantante dialettale, che salda la tradizione musicale siciliana e le tendenze più moderne. E non va dimenticato lo speciale rapporto con Ignazio Buttitta e la messa in musica di componimenti dialettali come “Li pirati a Palermu”, che consolidano il rapporto tra letteratura dialettale e musica”.

Musica e letteratura dialettale: quali sono le peculiarità di entrambe le forme di espressione che possono favorirne o ostacolarne la diffusione?

“Sia per la letteratura che per la musica non è difficile intravedere anche un approccio ideologico al dialetto, che può valorizzare entrambe purché saldi la cultura tradizionale con il mondo d’oggi, sino alla protesta-denuncia sociale”.

Come mai la musica nel dialetto siciliano non riscuote successo come la canzone popolare napoletana?

“È innegabile che la storia della canzone italiana coincida in larga misura con la grande tradizione otto-novecentesca della canzone napoletana rinverdita da artisti come Pino Daniele e Teresa De Sio. Ciò non vuol dire che la canzone dialettale siciliana non occupi uno spazio significativo nel panorama italiano, come ci confermano artisti del valore di Rosa Balistreri, Carmen Consoli, Pietro Mendolia, Francesco Giunta, Mario Incudine e tanti altri, sino alla recentissima rivelazione della giovane Delia Buglisi in un noto concorso televisivo”.

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