domenica, 21 Dicembre 2025
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Un viaggio emozionale tra canti e suoni dell’Europa medievale e rinascimentale Successo di pubblico per il concerto di Natale diretto dal maestro Giosuè D’Asta

Quando la musica riempie la Cattedrale: Palermo accoglie “Puer Natus Est”

Una Cattedrale stracolma, forse ben oltre ogni previsione visti i tanti eventi la stessa sera, ha fatto da cornice al concerto di Natale PUER NATUS EST – Il Natale nella tradizione musicale popolare europea, produzione dell’Associazione Musicale Arturo Toscanini in collaborazione con l’Accademia Musicale Ars Antiqua, sostenuta dal Comune di Palermo nell’ambito delle attività ufficiali delle Festività 2025, con la partecipazione della Cattedrale di Palermo, di F.lli Cimino Srl e, per la prima volta, di BC Sicilia, l’associazione Beni culturali Sicilia.

Un pubblico arrivato presto, disposto ad attendere, ad adattarsi, a restare in piedi, lungo le navate, sui gradini degli altari, negli spazi laterali, pur di non rinunciare a un ascolto che si annunciava – e si è rivelato – come un’esperienza rara. Un silenzio reale, condiviso, quasi tangibile, capace di contenere una folla così numerosa senza disperderne l’attenzione.

Prima dell’inizio del concerto, un annuncio ha segnato un momento di particolare rilievo istituzionale: il presidente di BC Sicilia, Alfonso Lo Cascio, ha nominato il maestro Giosuè D’Asta direttore artistico all’interno del Dipartimento di Musica – Sezione Musica Sacra, ufficializzando l’avvio di una nuova collaborazione che prenderà forma a partire da gennaio 2026.
Poi, il silenzio.

«Una Cattedrale pienamente abitata, accolta nel silenzio, nell’ascolto, nella partecipazione composta di un pubblico numeroso e attento: seduto, in piedi, lungo le navate, fino agli ultimi spazi disponibili – racconta con orgoglio il maestro Giosuè D’Asta –. Non un dato autoreferenziale, ma il segno naturale di un appuntamento che, anno dopo anno, si inserisce nel tempo del Natale come momento condiviso di memoria e senso. Il Natale, l’evento che ha segnato una svolta nella storia dell’umanità, continua a parlare attraverso la musica, quando questa sa farsi linguaggio comune, essenziale, autentico. Non finiremo mai di ringraziarvi per la vostra costante presenza e per l’attenzione con cui accompagnate i nostri percorsi artistici. La bellezza, quando è vera, trova sempre il suo spazio. Ringrazio anche il parroco, don Luciano Fricano, per l’ospitalità».

Il programma non si è presentato come una semplice successione di brani, ma come un racconto sonoro coerente, articolato in tre grandi sezioni, pensate per condurre l’ascoltatore attraverso diversi livelli di esperienza spirituale e musicale.

La prima sezione ha restituito il volto più immediato e partecipato del Natale, attraverso le Laudi Filippine del XVI secolo. Nell’apparir del sempiterno sole, Sopra il fieno colcato, Angel dal ciel disceso hanno riportato la devozione natalizia a una dimensione familiare e comunitaria, mentre il ritmo e il colore dei villancicos hanno acceso fin da subito una gioia collettiva, evidente nella seconda parte, lo sguardo si è allargato a un’Europa unita dal canto natalizio dove gli strumenti storici hanno dialogato con le celebri melodie delle Piae Cantiones – Gaudete, Angelus ad Virginem, Personent hodie – mostrando come, nei secoli, danza e preghiera abbiano saputo convivere nello stesso gesto musicale.
La terza sezione ha condotto il pubblico nel cuore della liturgia. L’antifona gregoriana Puer natus est ha aperto lo spazio a una proclamazione essenziale del Mistero, seguita dai vertici della polifonia sacra: Illumina oculos meos di Giovanni Pierluigi da Palestrina, O Magnum Mysterium di Tomás Luis de Victoria e Iubilate Deo di Antonio Lotti, pagine che hanno sigillato il percorso con una gioia luminosa, matura, consapevole.

Fondamentale il contributo degli strumenti d’epoca: i liuti, l’arciliuto e la viella di Silvio Natoli, il flauto diritto di Claudio Arena, le percussioni storiche di Giuseppe Valguarnera, che hanno restituito alle musiche una dimensione timbrica autentica, capace di dialogare con lo spazio monumentale della Cattedrale senza mai sovrastarlo.

Al centro dell’intero progetto, il Coro “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Palermo, fondato nel 1983 dal maestro Giovan Battista D’Asta e oggi diretto da Giosuè D’Asta, realtà corale di riferimento per la polifonia rinascimentale e la musica sacra. Un ensemble non lirico, ma selezionato, riconoscibile per precisione timbrica, equilibrio vocale e coerenza stilistica, forte di oltre quarant’anni di attività e di un percorso artistico che include produzioni di grande rilievo e una presenza costante nei principali contesti sacri della regione e del panorama nazionale.

Accanto al coro, l’Associazione Musicale Arturo Toscanini, attiva dal 1996, continua a confermare il proprio ruolo di presidio culturale per la città di Palermo. Una realtà che ha scelto di portare la musica fuori dai recinti accademici, costruendo nel tempo un pubblico consapevole e partecipe. Il successo di PUER NATUS EST, misurabile prima ancora che negli applausi nella presenza fisica di centinaia di persone, ne è oggi una testimonianza concreta.

Non un semplice concerto, dunque, ma un evento che ha riempito uno spazio sacro oltre la sua capienza, senza mai perdere misura, silenzio, ascolto. Un segnale chiaro: quando la proposta culturale è autentica, rigorosa e profondamente umana, la città risponde. E Palermo, ancora una volta, ha risposto tutta insieme.

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