L’ombra della mafia sul pesce surgelato: in manette imprenditore palermitano

Salvatore Vetrano era andato via dall'Italia circa 15 anni fa per trasferirsi in Spagna. Da lì avrebbe continuato i suoi affari stringendo rapporti con cosa nostra

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Frode fiscale e rapporti con cosa nostra. È finito in manette con tali accuse Salvatore Vetrano, imprenditore palermitano che trattava la commercializzazione del pesce surgelato in Italia, in Portogallo ein Spagna. Proprio nella penisola iberica Vetrano si era trasferito da circa quindici anni per continuare i suoi affari. L’uomo è ritenuto vicino alla mafia. Nell’indagine che coinvolge Vetrano ci sono altre quattro persone che sono state arrestate. Tra queste anche Anna Bruno, figlia del boss Giuseppe Bruno. L’indagine riguarda dei prodotti ittici importati da Genova. La guardia di finanza ha sequestrato oltre 3 milioni in Italia e all’estero. All’imprenditore Vetrano è anche contestata l’aggravante di fare affari con cosa nostra.

Dodici gli indagati. Sono perlopiù titolari di attività che vendono pesce surgelato in Liguria. Le accuse, a vario titolo, sono associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, dichiarazioni fraudolente mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni infedeli, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento Iva aggravati dalla trans nazionalità.

Sequestri in Italia, in Spagna 3 in Portogallo. Riguardano rapporti finanziari, quote capitale e immobili, alcuni anche in provincia di Palermo.