Mafia, sequestro da un milione di euro ai Sansone, vicini a Totò Riina

La polizia ha confiscato un’azienda edile e sei auto

95

Sequestro da un milione di euro nei confronti di Giuseppe Sansone, 74 anni, noto per aver aiutato nella sua latitanza il boss mafioso Totò Riina.

L’ufficio misure di prevenzione patrimoniali della Questura di Palermo ha eseguito un provvedimento di confisca dell’intero compendio di un’azienda edile, di proprietà del figlio, con sede nella zona dell’Uditore, comprensiva di diversi rapporti finanziari e sei auto.

Giuseppe Sansone è attualmente sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno a 4 anni e 6 mesi, condannato già negli anni Novanta per associazione mafiosa quale soggetto “stabilmente inserito nel sistema di spartizione degli appalti dell’organizzazione mafiosa nonché uomo di fiducia del boss”.

La società confiscata è costituita dal 2006. A farla nascere Sansone insieme alla moglie che nel 2008 la trasferisconl al figlio nonostante lo stesso non disponesse dei redditi sufficienti per fare fronte all’investimento necessario per l’acquisto delle quote della società stessa. Le indagini hanno consentito di accertare che, anche dopo la cessione dell’azienda, la gestione di fatto della stessa è rimasta pienamente in capo a Giuseppe Sansone che ha continuato a occuparsi di procacciare lavori alla società, decidendo sull’acquisto dei beni strumentali e sull’assunzione degli operai, curando anche i rapporti con i clienti e i fornitori.

Le indagini patrimoniali hanno permesso di individuare i beni oggetto del sequestro, formalmente intestati ai familiari ma di fatto riconducibili a Giuseppe Sansone che, in virtù della sua posizione di spicco all’interno di cosa nostra, ha potuto investire ingenti capitali, frutto di illecita provenienza, per l’acquisizione di questi beni.