mercoledì, 23 Aprile 2025

Nel 2019 emerse un particolare agghiacciante: pare che il mafioso volesse uccidere la propria figlia

Mafia, è morto al 41 bis Giuseppe Scaduto, boss di Bagheria

È deceduto nel carcere di Cagliari, dove era detenuto al regime del 41 bis, Giuseppe Scaduto, 78 anni, uno dei capimafia storici del mandamento di Bagheria. Una figura centrale nei rapporti di potere di Cosa nostra in provincia di Palermo, con alle spalle una lunga carriera criminale segnata da arresti, condanne e sequestri di beni.

Il boss era stato arrestato nel 2008 durante l’operazione “Perseo”, una delle più imponenti offensive contro la riorganizzazione della mafia siciliana. Già condannato in passato per ricettazione e traffico di droga, nel 2012 era stato riconosciuto colpevole di associazione mafiosa ed estorsione, e condannato a 10 anni di reclusione.

Nel 2017 era finito nuovamente in manette, sempre per estorsione aggravata in concorso. Due anni dopo, la Corte d’Appello di Palermo aveva confermato un’altra condanna a dieci anni. In quell’indagine emerse un episodio agghiacciante: secondo l’ordinanza, il boss avrebbe ordinato l’uccisione della propria figlia, rea di aver avuto una relazione con un carabiniere. Fu proprio quell’uomo, anche grazie alle confidenze della ragazza, a contribuire all’arresto del padrino nel 2008. L’episodio non gli fu mai contestato formalmente, e l’uomo, interrogato dal gip, negò tutto, sostenendo di non avere più rapporti con la figlia da anni.

Nel settembre 2021, mentre era ancora detenuto, fu raggiunto da un altro provvedimento di custodia cautelare per associazione mafiosa, estorsione e rapina aggravata. E nel 2022 la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo dispose la confisca di beni per circa un milione e mezzo di euro: un impero economico composto da aziende edili, strutture alberghiere, terreni, abitazioni, fabbricati e conti bancari.

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