Mafia, blitz dei carabinieri: quattro arresti, torna in carcere Sal Catalano di Pizza Connection

In manette anche Filippo Cimilluca, Vito Pampinella e Antonio Baucina

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carabinieri palermo

Estorsione aggravata dal metodo mafioso e detenzione di armi: con queste accuse la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, coordinata dai Carabinieri della compagnia di Bagheria, ha portato a termine un’operazione che ha portato all’arresto di quattro uomini. Tra gli arrestati Salvatore “Sal” Catalano, 83 anni, figura di spicco di “Pizza Connection”, un’operazione internazionale di traffico di droga effettuata negli anni ’80 che vedeva la mafia siciliana esportare eroina per miliardi di dollari negli Stati Uniti attraverso una rete di pizzerie e ristoranti italiani. Catalano, già condannato a 25 anni negli USA e rimpatriato a Ciminna nel 2016 dopo l’espulsione dagli Stati Uniti, si trova nuovamente in carcere nonostante l’età avanzata.

Oltre a Catalano, l’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari Lirio Conti e confermata dal Tribunale del riesame, ha colpito anche Filippo Cimilluca, 48 anni di Ciminna, Vito Pampinella, 64 anni di Caccamo, e Antonio Baucina, 33 anni del quartiere Zen di Palermo. Baucina è accusato principalmente di detenzione illegale di armi.

Il piano di estorsione e le minacce

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, nel 2021 Cimilluca avrebbe imposto a un imprenditore una società forzata, offrendogli inizialmente sostegno economico per poi pretendere il pagamento di 500 euro al mese a vita. Nel 2023, quando l’imprenditore dichiarò di aver già saldato il debito, gli fu chiesta una buona uscita di 30.000 euro come condizione per cedere l’attività. Al rifiuto, seguirono una serie di minacce, intercettate dai Carabinieri, che hanno rivelato come gli indagati stessero cercando armi, con spostamenti tra il Villaggio Santa Rosalia e lo Zen di Palermo.

La situazione è precipitata quando Cimilluca ha fatto riferimento all’acquisto di chili di polvere da sparo per fare saltare la casa dell’imprenditore. Questi dettagli hanno spinto il gip Conti ad accogliere la richiesta di arresto avanzata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti procuratori Giacomo Brandini e Andrea Fusco.

La nuova detenzione di Catalano

Catalano, figura storica della mafia siciliana, era rientrato a Ciminna nel 2016 dopo aver scontato una lunga pena negli Stati Uniti. Nonostante l’età avanzata, per il giudice Conti la gravità delle accuse giustifica la sua custodia in carcere, escludendo i domiciliari.