Le Iene, programma di inchiesta su Italia 1, sono tornate a occuparsi del controverso caso di Vincenzo Bommarito, condannato all’ergastolo dalla Cassazione a gennaio 2023 per omicidio, dopo un iter giudiziario durato oltre 17 anni. La vicenda, iniziata nel 2007, ha visto Bommarito scontare la pena fino al 2019, quando la sua detenzione è stata sospesa fino al 2023. Tuttavia, la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile il ricorso presentato dall’uomo, confermando così la sua condanna definitiva.
Secondo l’inchiesta di “Le Iene”, Bommarito sarebbe innocente e vittima di un complotto orchestrato da Giuseppe Lo Biondo. L’uomo, reo confesso dello stesso reato, ha scontato 13 anni e 4 mesi, ottenendo uno sconto di pena grazie alla sua confessione. Le Iene ipotizzano che Lo Biondo abbia fabbricato una finta complicità per accusare Bommarito, ottenendo così benefici giudiziari.
La vicenda risale al rapimento del 13 gennaio 2007, quando Pietro Licari, un avvocato settantenne, fu sequestrato e, un mese dopo, il 14 febbraio, fu ritrovato senza vita in un pozzo nelle campagne di San Cipirello, in provincia di Palermo. La morte dell’avvocato fu attribuita agli stenti e al freddo. Dopo 17 anni di procedimenti legali, la Cassazione ha posto fine al caso, mantenendo la condanna di Bommarito.
Le Iene hanno cercato di far luce sulle presunte incongruenze del caso, intervistando Lo Biondo. Inizialmente, l’uomo è fuggito alla vista del microfono. Mentre il presunto complice era in carcere, Lo Biondo ha inviato delle lettere a Bommarito per scusarsi. In una di queste, Lo Biondo avrebbe ammesso di aver accusato ingiustamente Bommarito per evitare una condanna per falsa testimonianza. Tuttavia, di fronte alle telecamere de Le Iene, Lo Biondo ha negato tutto, sostenendo che le sue parole erano state male interpretate. Incalzato dall’inviato, Lo Biondo ha continuato a negare, finché non è salito su un camion di un amico venuto in suo aiuto, allontanandosi dal luogo dell’intervista.
Nonostante le lettere e l’accusa controversa, la giustizia ha ritenuto inammissibile il ricorso di Bommarito e lo ha condannato col carcere a vita, lasciando aperti numerosi interrogativi sulla reale dinamica dei fatti e sulla possibilità di un errore giudiziario che potrebbe aver condannato un innocente, da qualche anno padre e marito.