Se ne va anche l’ultimo dei guerrieri. Matteo Brunori, arrivato a Palermo tra lo scetticismo generale e poi rivelatosi trascinatore di un nugolo di ragazzi capaci di compiere l’impresa di riportare il Palermo in serie B. L’ultimo dei reduci di quella storica promozione.
Storica sì, perché nelle pagine da leggere in futuro ci sarà quella vittoria da raccontare, quei nomi da ricordare, quel cannoniere da celebrare. Un ragazzo, Matteo, che la maglia rosanero se l’è cucita addosso e che con essa avrebbe voluto conquistare tanti successi, magari un’altra promozione, e che invece da ieri non indosserà più.
Ieri, già: non una giornata come le altre, non una partita come tante altre. C’era il Padova, quello della finale playoff, c’erano più di trentamila spettatori, c’era l’ultima dell’anno al Barbera, lo stadio di Brunori. C’erano tante ragioni per le quali era lecito aspettarsi un’ultima volta, ma evidentemente a qualcuno non è venuto in mente di regalare qualche minuto a un giocatore che qualche pagina di storia l’ha scritta.
È andata così e, comunque, tanti grazie a Matteo sono stati detti. Attendiamo speranzosi di poterne regalare altri a chi, ora o in futuro, sarà capace di scrivere nuove pagine di storia rosanero.
