Ismaele La Vardera, deputato della Regione Siciliana, lancia una sfida ai suoi onorevoli colleghi dell’Ars, annunciando la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani. Un’iniziativa che punta a mettere nero su bianco la rottura definitiva con il governo regionale aprendo la porta a un possibile ritorno alle urne nel giro di tre mesi.
“Presenterò la mozione di sfiducia al governatore Schifani – ha dichiarato La Vardera –. Se passerà, torneremo al voto. Ma chi avrà il coraggio di votarla mettendo fine a questo spettacolo indecente, perdendo il lauto stipendio?”.
Il deputato, eletto nella lista Sud chiama Nord, oggi leader del Movimento Controcorrente da lui stesso fondato, per la prima volta chiederà formalmente le dimissioni del presidente attraverso un atto parlamentare. “Dopo gli scandali, dopo il completo fallimento di Schifani e dei suoi sodali, la storia ci chiederà conto e ragione di quello che abbiamo, e anche non abbiamo fatto”.
L’iniziativa richiede almeno 14 firme per essere depositata ufficialmente. La Vardera si dice certo che i numeri ci saranno: “Non ho dubbi che ci saranno tutti quelli dell’opposizione, Pd e M5S”, aggiungendo con tono provocatorio: “E immagino già chi non la firmerà”.
Ma il vero cuore della dichiarazione del deputato è tutto in quell’invito a un gesto di responsabilità e coraggio: “Chi avrà il coraggio e lo scatto di orgoglio di fare la storia di questa regione? Io non ho paura del giudizio degli elettori, torniamo al voto”.
Il messaggio è chiaro e diretto: di fronte a un contesto politico che La Vardera definisce “indecente”, la via d’uscita, secondo lui, passa da una rottura netta e da un ritorno al giudizio delle urne.
La mozione, se presentata, avrà anche il valore simbolico di una cartina al tornasole per capire quanto margine reale abbia ancora il presidente Schifani dentro Sala d’Ercole. “Vi farò sapere chi sono i deputati che la sottoscriveranno”. – conclude La Vardera.