domenica, 23 Novembre 2025
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Tra scelte discutibili, giocatori fuori progetto e un’identità mai nata, il malumore dei tifosi arriva dove le decisioni non possono più essere rinviate

La linea di credito è finita: fischi meritati ad un Palermo senza idee

E sono arrivati anche loro: i fischi dei tifosi. Ci chiedevamo quanto tempo si dovesse aspettare, convinti che prima o poi la linea di credito di Inzaghi dovesse terminare, e puntualmente anche questa è finita. Nessuno può sentirsi esente da colpe per questo mancato decollo di una squadra presentata come “ammazza-campionato” e invece, al momento, uccisa [coffice_banner slot="article_inline1"] da ogni avversario.

Qualcuno potrà opinare dicendo che un punto in trasferta muove comunque la classifica, ma è vero anche che, se si vuole provare a vincere il campionato, un punto a Chiavari vale come una sconfitta, con tutto il rispetto per la simpatica compagine ligure.

Perché, per esempio, si è scelto di tenere alcuni giocatori – Brunori su tutti – che sono palesemente fuori dal progetto inzaghiano? Perché si è pensato che una squadra che negli ultimi due anni ha collezionato fischi e fiaschi potesse stravincere il campionato con i soli innesti di Palumbo e Augello, considerando Bani come sostituto di Mignani? Perché non si è cercato un vero uomo d’ordine a centrocampo, provando a insistere dove altri hanno fallito? Ranocchia regista provoca una risata negli avversari.

Il fatto è – questo sì inopinabile – che la formazione rosanero è priva di qualsiasi idea di calcio. Non ha un undici titolare ma solo cinque caposaldi. Non ha uno schema che sia uno per mettere gli attaccanti davanti alla porta. Non ha le contromisure agli attacchi, specie in ripartenza, degli avversari. Ci viene da chiedere, se non è lesa maestà, cosa si provi a fare in allenamento. Ma le domande da fare sarebbero tante e sono, in fondo, quelle che i tifosi vorrebbero rivolgere.

Ecco allora che quei fischi rivolti alla squadra dovrebbero avere un’eco più lunga, arrivando laddove le decisioni finali vengono prese. “C’è tempo”, si dirà, “per rimediare”. Come ogni anno, aggiungiamo noi, con la speranza che stavolta si provveda all’inizio del mercato senza aspettare le offerte low cost del Black Friday dell’ultimo giorno.

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