sabato, 19 Aprile 2025

Nunzio Mazzone, 65 anni, stava lavorando alla ristrutturazione di una palazzina a Scordia

Incidente sul lavoro in Sicilia, titolare di un’impresa cade da un ponteggio e muore

Tragedia a Scordia, nel Catanese, dove Nunzio Mazzone, 65 anni, titolare di un’impresa edile, ha perso la vita dopo essere precipitato da un ponteggio mentre eseguiva lavori di ristrutturazione su una palazzina di due piani. L’incidente è avvenuto nel corso della mattinata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e il personale del 118, supportato anche dall’elisoccorso, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

In paese, Mazzone era molto conosciuto e stimato. A esprimere il dolore dell’intera comunità è stato il sindaco, Francesco Barchitta, con un messaggio pubblicato sui social a nome suo e dell’amministrazione comunale:
«La tragedia del nostro caro concittadino Nunzio Mazzone – ha scritto il primo cittadino etneo – avvolge la nostra comunità nel dolore, da tutti definito, come persona buona, rispettosa e grande amico di tutti. Dio l’accolga tra le braccia».

Non tarda ad arrivare anche la presa di posizione del sindacato, che da tempo denuncia la pericolosità dei cantieri e la mancanza di adeguate tutele per i lavoratori del settore.
«Ancora una tragedia nel settore edile, ancora una vita spezzata sul lavoro. Esprimiamo profondo cordoglio – dice il segretario generale della Fillea Cgil di Catania e Caltagirone, Vincenzo Cubito –. Ci stringiamo con dolore attorno alla famiglia della vittima. Ma al cordoglio si accompagna l’indignazione – aggiunge – non possiamo più assistere in silenzio a questa strage continua, consumata nei cantieri, troppo spesso in assenza di adeguate condizioni di sicurezza».

Il sindacato sottolinea l’urgenza di un intervento strutturale e di una svolta nella cultura della sicurezza:
«Ogni morte sul lavoro è un fallimento dello Stato, delle istituzioni, del sistema delle imprese. Non è accettabile – afferma Cubito – che nel 2025 si continui a morire cadendo da un’impalcatura. È ora di dire basta alla logica del profitto a scapito della vita e della dignità dei lavoratori, siano dipendenti o datori di lavoro».

La Fillea Cgil, proprio a partire dal caso di Nunzio Mazzone, chiede che vengano chiarite le dinamiche dell’incidente e che si faccia piena luce sul rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere.
«Serve un cambio di passo urgente e strutturale – conclude il segretario – più controlli, più ispettori, più formazione, più prevenzione. La sicurezza sul lavoro non può essere un costo da ridurre, ma un diritto inviolabile da garantire. Lo ripetiamo da anni: il lavoro deve servire a vivere, non a morire».

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